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Guerra in Ucraina, Poroshenko interviene su Sky: "Putin è un criminale folle"

Petro Poroshenko

L'ex presidente dell'Ucraina, Petro Poroshenko, ha parlato della guerra in corso durante un collegamento con SkyTg24.

La guerra in Ucraina sembra non avere fine ed impegna anche l’ex presidente ucraino Petro Poroshenko, che sta fronteggiando gli invasori russi nella sua Nazione. L’ex presidente è intervenuto in videochiamata durante la Live di SkyTg 24 a Bari.

Guerra in Ucraina, “Putin è un criminale folle”: le parole di Poroshenko a SkyTg24

Senza mezzi termini e senza timore, Poroshenko, dopo aver risposto ad alcune domande del direttore Giuseppe De Bellis, ha detto: “Putin è un criminale folle“. L’ex presidente ucraino ha continuato il suo discorso dicendo che “il 24 febbraio i carri armati russi sono apparsi a Chernobyl poche ore dopo l’inizio della guerra. Non abbiamo permesso ai russi di mettere a rischio la situazione, potete immaginare cosa sta succedendo: la Russia ha tagliato la rete elettrica nel rifugio, sono stati fatti passi per garantire la fornitura elettrica per salvare il mondo ma nessuno può garantire che Putin non appaia di nuovo lì“.

La richiesta di Poroschenko

È dall’inizio del conflitto che la parola chiave degli ucraini al fronte è una: armi. Anche Poroshenko si è unito al coro ed ha dichiarato che “servono armi, armi e armi. Con jet, anti tank, noi ci difenderemo […] Più armi riceveremo, prima arriverà la pace“. Il suo discorso non si è limitato solo agli aiuti militari. Poroschenko ha infatti parlato anche dell’importanza delle sanzioni, aggiungendo che bisogna isolare sempre di più la Russia a livello internazionale.

L’Ucraina vuole la pace

Ovviamente, come dice Poroshenko, le armi servono solo a difendersi, perchè “non esiste nazionale al mondo che voglia la pace più dell’Ucraina“. Oltre a queste parole, l’ex presidente ucraino ha anche invitato il Papa a recarsi a Kiev, perchè “porterebbe pace e benedizione. Lui può pregare per la pace nei luoghi colpiti, sarebbe un passo simbolico che apprezzeremmo molto”.

Poroshenko sul massacro di Bucha

Non poteva mancare la menzione alla crudele strage di Bucha. Da Mosca dicono che sia tutta una finzione, ma Poroshenko avverte tutti dicendo che non bisogna mai fidarsi di Putin, in quanto “dopo il primo attacco, in Crimea e tutti gli atti aggressivi, ogni volta Putin si è tirato indietro. I miei soldati sono stati i primi ad arrivare a Bucha, hanno visto con i loro occhi le decine di corpi senza vita per strada. Abbiamo invitato duecento giornalisti stranieri così che potessero parlare con i sopravvissuti, non c’è stata nessuna organizzazione particolare. È la testimonianza diretta di chi era lì”.