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Guerra in Medio Oriente, Netanyahu: “Recupereremo gli ostaggi e distruggeremo Hamas”. Gaza: “109 morti dopo la fine della tregua”

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Riparte la guerra tra Israele e Hamas: nella Striscia, sono stati registrati 109 morti palestinesi a Gaza dopo la fine della tregua.

La tregua tra Israele e Hamas è giunta a capolinea e ha ceduto nuovamente il passo alla guerra: stando a quanto riferito dal portavoce del ministero della Sanità controllato dai miliziani nella Striscia, con la ripresa dei bombardamenti israeliani, sono già morti 109 palestinesi. Intanto, il primo ministro dello Stato ebraico Benjamin Netanyahu ha ribadito la sua determinazione a distruggere Hamas.

Netanyahu: “Distruggeremo Hamas”

“Le nostre forze sono lanciate in avanti all’attacco. Continuiamo a combattere con tutta la nostra forza fino al raggiungimento dei nostri obiettivi: il recupero dei nostri ostaggi, la distruzione di Hamas e la garanzia che Gaza non rappresenterà mai più una minaccia per Israele”. È quanto si legge in un messaggio condiviso su X dal primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. ”Shabbat shalom”, ha concluso il leader dello Stato ebraico.

Guerra Israele Hamas, bombardamenti a Gaza: 109 morti palestinesi dopo la fine della tregua

Con l’arrivo di dicembre, sono giunti a compimento i giorni della tregua umanitaria tra Israele e Hamas. Il prolungamento della pausa è stato fortemente minato dall’attacco perpetrato e rivendicato da Hamas che ha colpito Gerusalemme nella giornata di giovedì 30 novembre.

A seguito della fine della tregua, il portavoce del ministero della Sanità di Hamas, Ashraf al-Qudreh, ha comunicato che almeno 109 palestinesi sono morti per i bombardamenti israeliani nella Striscia mentre i feriti sarebbero centinaia.

Secondo quanto riferito dai cronisti dell’Afp, i feriti si stanno accalcando negli ospedali già sovraffollati di Gaza. I residenti, intanto, stanno accorrendo presso le strutture sanitarie per donare il sangue.

Scambio di accuse tra Israele e Hamas sulla fine della tregua

Per quanto riguarda la tregua, il mancato raggiungimento di un accordo per prolungare il cessate il fuoco ha dato origine a uno scambio di accuse tra le parti. L’ufficio del premier israeliano, infatti, ha reso noto tramite un comunicato che Hamas “ha violato il quadro di riferimento (dell’accordo), non ha rispettato l’obbligo di rilasciare tutte le donne in ostaggio e ha sparato razzi contro Israele”. “In mezzo al ritorno ai combattimenti, sottolineiamo che il governo di Israele è impegnato a raggiungere gli obiettivi della guerra – liberare i nostri ostaggi, eliminare Hamas e assicurare che Gaza non possa mai più minacciare il popolo di Israele”, si legge ancora nel comunicato.

Dal canto suo, invece, Hamas ha puntato il dito contro lo Stato ebraico, accusandolo di essere responsabile della ripresa della guerra. Con un comunicato diramato dai media del movimento palestinese, è stato spiegato: “Riteniamo l’occupazione (Israele) responsabile della ripresa dell’aggressione contro Gaza”. “Per tutta la notte si sono svolte trattative per prolungare la tregua e Hamas aveva offerto di scambiare altri prigionieri. Ma l’occupazione ha rifiutato tutte le offerte perché aveva già deciso di riprendere l’aggressione criminale”.