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I veri boomer catodici guardano Italia2

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Il palinsesto della rete (super) minore Mediaset è una goduria per chi è cresciuto con l’Italia1 che fu, tra cartoni animati, telefilm e qualche perla

Italia2, sul 49 del digitale terreste, rete inspiegabilmente non sfruttata, dallo 0,30% di share, è una goduria per tutti quei boomer catodici cresciuti con la televisione commerciale targata Silvio Berlusconi; è vero che molte serie tv, o telefilm come si chiamavano fino agli inizi degli anni 2000, sono recenti ma il palinsesto e il modus operandi del canale ricorda molto Italia1. I Cavalieri dello zodiaco, cartone baluardo degli anni ’80, All’arrembaggio, serie animata di fine anni ’90, entrambi con sigla italiana targata RTI (finalmente), 2 broke girls, Friends, Notte Horror, gli speciali su Bim Bum Bam e le sigle di Cristina D’avena, The Middle, il pilastro cartunesco City Hunter, lo sketch comedy Il soliti idioti rubati direttamente dalla proprietà Mediaset Taodue, Captain Tsubasa (remake di Holly e Benji con sigla che spacca, molto vicina nel sound ai giovani d’oggi), e tanti altre perle vecchie e nuove.

Purtroppo il canale non riesce a decollare ma quei pochi che lo guardano, lo fanno con lo spirito “italiaunesco” che ha caratterizzato fortemente la catodicità e la vita degli over 34. Italia2 avrebbe delle potenzialità senza limiti, decidendo a tutti gli effetti due strade: rimanere così com’è, ovvero rivolgersi al pubblico dei nostalgici; certo è che l’inserimento di una o due produzioni all’anno che caratterizzino il canale e lo facciano conoscere non sarebbe male, non tanto per il prodotto in sé quanto al fatto che emergerebbe su quotidiani, blog e riviste il simbolo di una rete praticamente inesistente agli occhi del grande pubblico. Domande lubranesche sorgono spontanee: con un canale perennemente allo 0,30% di share, Mediaset ci rimette nelle spese di mantenimento? La proprietà tiene la frequenza per non darla agli altri o perché prima o poi ci farà qualcosa? La rete non vuole disturbare Italia1 seppur abbia alle spalle risultati da “zero vergola”? Tutte domande legittime per persone (pochissime) che si preoccupano di un canale che guardano in poche migliaia.

La seconda strada, certamente dovrà essere ben pensata, è quella di trasformare Italia2 nella prima rete televisiva che guarda alla Generazione Z, quindi non più in contrapposizione a Italia1 (capirai che concorrenza le fa…) ma alle piattaforme, in primis Rai Play ma anche Netflix o Amazon Prime. Scritta così fa sorridere ma, anche grazie a genitori e nonni che guardano ancora massicciamente la televisione, gli under 24 se avessero un punto di riferimento catodico e con prodotti per i loro gusti, veicolerebbero certamente il loro interesse su Italia2.

Come abbiamo visto in decine di occasione, in casa Mediaset, nonostante tutto, tra crisi pubblicitaria e mancanza d’idee originali, quando i soldi si vogliono trovare, si trovano. Vero è che Italia2 non è Canale5, ma la rete in questo stato che senso ha? Certamente, se lo chiederà anche il direttore Marco Costa (bravo, competente, umile, un manager di primo pelo che è destinato a crescere) che purtroppo per lui deve subire decisioni terze. I boomers sono in attesa di evoluzioni mentre la Gen Z potrebbe riservare sorprese, prendendo come riferimento l’unica rete che la riguarda.