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Scomparse le telecamere dei TheBorderline che hanno filmato l’incidente di Casal Palocco

Incidente di Casal Palocco, scomparsi i video dei TheBorderline che hanno ripreso lo scontro

Sono scomparsi i video dei TheBorderline che hanno immortalato il drammatico incidente che si è consumato a Casal Palocco.

Sono scomparsi i video delle telecamere dei TheBorderline che hanno filmato l’incidente mortale che si è consumato a Casal Palocco. Gli inquirenti sospettano che le immagini siano state fatte sparire intenzionalmente dal gruppo di YouTuber.

Incidente di Casal Palocco, scomparsi i video dei TheBorderline che hanno ripreso lo scontro

Almeno due telecamere dei TheBorderline hanno filmato l’incidente di Casal Palocco nel quale ha perso la vita il piccolo Manuel Proietti, 5 anni. Eppure dei dispositivi che hanno immortalato lo scontro il Suv Lamborghini noleggiato dagli YouTuber e la Smart guidata dalla mamma della giovanissima vittima non c’è più traccia. È quanto annotato dal gip che, anche alla luce di una simile circostanza, ha disposto gli arresti domiciliari per Matteo Di Pietro, che conduceva il veicolo al momento dello schianto. Si indaga, quindi, anche per inquinamento delle prove.

In un simile scenario, a Di Pietro è stato vietato di utilizzare qualsiasi mezzo tecnologico per comunicare con l’esterno: banditi sia smartphone che computer.

Intanto, si cercano i video dell’incidente che, secondo le autorità, esistono ma non sono ancora stati ritrovati. Il sospetto degli inquirenti è che qualcuno abbia fatto sparire di proposito le immagini.

Le considerazioni del gip

Il gip non si è espresso solo sui video scomparsi ma anche sulla personalità di Di Pietro. A questo proposito, ha asserito che “non appare tranquillizzante, tenuto conto che la sua principale fonte di reddito sembrerebbe rappresentata proprio dalla realizzazione di video da pubblicare su siti web riferibili alla società The Borderline srl, di cui l’indagato è socio oltre che amministratore delegato e che ha già in precedenza realizzato altri video e challenge a bordo di autovetture, proponendo sfide analoghe, con il rischio di mettere in pericolo l’incolumità propria e degli altri utenti della strada”.

Per quanto riguarda la necessità di misure cautelari, oltre a segnalare il pericolo di inquinamento delle prove, il gip si è focalizzato anche sul “concreto e attuale pericolo che l’indagato possa commettere ulteriori reati della stessa specie di quelli per cui si procede, desumibile dalle modalità della condotta, gravemente imprudente, poiché sostanziatasi nella guida di un’auto di grossa cilindrata a velocità sostenuta e comunque certamente superiore al limite massimo imposto nei centri urbani, peraltro in pieno giorno e nonostante la presenza di attraversamenti pedonali”.

Pare non rappresenti un’aggravante, invece, la positività del conducente 20enne ai cannabinoidi in quanto l’assunzione delle sostanze stupefacenti risalirebbe ad alcuni giorni prima del sinistro stradale. Secondo il giudice, tuttavia, l’assunzione indica “un tratto trasgressivo dell’indole dell’indagato, che conferma il quadro sopra delineato. Si rende dunque indispensabile l’adozione di una misura cautelare che sia adeguata a fronteggiare tale pericolo di reiterazione”.