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Infermiere no vax sospeso senza stipendio a Brindisi, ma lui farà ricorso

Infermiere sospeso farà ricorso

Infermiere no vax sospeso senza stipendio a Brindisi, ma lui farà ricorso. Durissima nota contro la Asl di Brindisi dei due legali del lavoratore

L’infermiere “no vax” sospeso senza stipendio a Brindisi farà ricorso contro il provvedimento adottato nei suoi confronti dalla Asl di riferimento. Al dipendente era stato anche tolto lo stipendio ma i suoi avvocati hanno annunciato ricorso. Il motivo? Più di uno, ma i principali risiederebbero nel fatto che la mancata vaccinazione pare sia dovuta a una patologia e in quello che nel corso della prima fase della pandemia il loro assistito ha lavorato incessantemente anche senza dispositivi di protezione

Infermiere no vax sospeso senza stipendio a Brindisi. La nota dei suoi avvocati

Ecco cosa scrivono gli avvocati Marcello Apollonio e Maria D’Oria in merito alla vicenda: “In relazione al caso dell’operatore sanitario, della ASL di Brindisi, sospeso dal lavoro il 18 maggio senza retribuzione, a causa della mancata vaccinazione contro il Covid-19 si è inviato come richiesto, il certificato del medico di base unitamente a documentazione clinica comprovante la grave patologia che affligge il nostro assistito”. 

Infermiere no vax sospeso senza stipendio a Brindisi: “Prodotta certificazione medica” 

Poi lo storico così come arrivato ai media in queste ore: “La risposta di Asl Brindisi, nella persona del dottor Pasqualone, è stata quella di sospenderlo senza stipendio, con provvedimento immotivato, ampiamente discrezionale e in violazione della legge, lasciando il lavoratore senza mezzi di sussistenza benché impossibilitato a vaccinarsi, peraltro definito, apoditticamente, “novax”. E ciò, benché il lavoratore, avesse prodotto, come previsto dall’art. 4 del d.l. 44/2021, adeguata certificazione medica”. 

Infermiere no vax sospeso senza stipendio: “Violazioni gravissime della privacy e diritti violati”

La nota dei due legali prosegue: “Non può non stigmatizzarsi il comportamento della  Asl di Brindisi per le gravissime violazioni della privacy e dei diritti dei lavoratori, che hanno subito ferie forzate ingiustamente, e sono stati messi letteralmente sul banco degli imputati sol per aver chiesto di esercitare un loro diritto. Per tali violazioni gli operatori sanitari faranno valere i loro diritti nelle opportune sedi”. Poi la chiosa: “Non è irrilevante, inoltre, sottolineare il tentativo di gogna mediatica a cui si vorrebbe venissero sottoposti i lavoratori colpiti da provvedimenti ingiusti e illegittimi nonostante fosse in corso un’interlocuzione tra la loro difesa e l’Azienda”. In punto di diritto spetterà alla magistratura del Lavoro dirimere la causa e pronunciarsi in merito alle ragioni delle parti.