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Infermiere infilava aghi siringhe nei sedili dei bus Cotral

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E' stato denunciato un infermiere di 58 anni, che pericolosamente infilava nei sedili dei bus Cotral degli aghi di siringa per pungere i paseggeri

Un infermiere trovava divertente pungere le persone che ignare si sedevano in dei bus Cotral. L’uomo, 58 anni, per ottenere ciò, infilava degli aghi nei sedili. Le indagini, partite a dicembre 2017, sono finalmente giunte ad una conclusione. Grazie ai servizi di osservazione e alle telecamere di sicurezza, i carabinieri del della stazione di Subiaco hanno potuto identificare l’uomo e denunciarlo. Trovati nella sua abitazioni numerosi aghi.

Infermiere punge viaggiatori bus Cotral

I carabinieri della stazione d Subiaco hanno fermato un pericoloso individuo. L’uomo, in infermiere 58enne, aveva come passatempo quello di pungere le persone che viaggiavano su dei bus Cotral che effettuano che effettuano la tratta Roma tra Ponte Mammolo e Subiaco. Lo faceva nascondendo degli aghi nei sedili, sui quali gli ignari passeggeri si sarebbero poi seduti.
Le indagini erano partite a dicembre 2017. Grazie alle telecamere di videosorveglianza, i carabinieri della stazione di Subiaco sono riusciti a risali all’operatore sanitario, denunciato a piede libero con l’accusa di lesioni personali aggravate. È stata effettuata anche una perquisizione nel suo appartamento e nello spogliatoio del suo luogo di lavoro, dove sono stati rinvenuti numerosi aghi. Bisogna controllare che questi non siano portatori di agenti infettivi.

Punture

Fin’ora, l’azione criminale dell’infermiere 58enne ha causato un solo ferito. È difficile pensare a cosa lo abbia spinto ad agire così. Il comportamento non ha nulla di irrazionale, e non ha giustificazioni. Inoltre, lui per primo avrebbe dovuto tenere presente del pericolo a cui espone gli altri agendo in questo modo. Infatti vi è il rischio di contrarre un’infezione, sia da virus che da batteri.
La possibilità che si contragga una malattia dipende da molteplici fattori. Per esempio, il tipo di agente patogeno, lo stato di immunizzazione e la possibilità di pratiche di profilassi post-operatorie. I dispositivi potenzialmente più pericolosi per la salute sono gli aghi cavi (ossia gli aghi cannula, le siringhe, e gli aghi da prelievo). Infatti, in seguito ad un primo utilizzo, possono contenere ancora sangue che potenzialmente può veicolare infezioni da agenti biologici. Perciò, per maneggiare una siringa, è necessario sempre utilizzare dei guanti o usare utensili specifici per la raccolta. È inoltre fondamentale ricordare di non cercare di rimettere il cappuccio all’ago, una volta usato, prima di buttarlo via tra i rifiuti.

Bufala estiva

A giugno 2017 era girata la bufala che un ago infettato, nascosto nell’erogatore della pompa di benzina, potesse trasmettere l’hiv. La fake news è in corcolazione da anni, fin dall’ormai lontano 2000. Tuttavia, questo terribile virus non si diffonde per via aerea, ma solo attraverso i fluidi corporei. È comunque ipotizzabile, in periodi di tempo molto ridotti, ci sia una probabilità di infezione, ma riguarda più verosimilmente gli operatori sanitari, i quali sono gli unici a potersi trovare in circostanze tali da entrare in contatto con un ago infetto nel brevissimo periodo. Infatti, il virus dell’hiv, a contatto con l’aria, può sopravvivere al massimo un’ora, non di più.