Per Chiara Balistreri, la fine di una relazione non ha significato la fine della paura. Secondo l’accusa, l’ex fidanzato Gabriel Costantin avrebbe trasformato la sua vita in un incubo fatto di intimidazioni, appostamenti e violenze psicologiche. Ora la giustizia fa il suo corso: l’11 giugno si è aperto il processo per stalking a carico dell’uomo, sotto la presidenza del giudice Sandro Pecorella.
Il video-denuncia di Chiara Balistreri sui social
Il video che Chiara Balistreri aveva condiviso pubblicamente risale a un periodo estremamente delicato della sua vicenda personale: in quel momento Gabriel Costantin, arrestato dopo oltre due anni di irreperibilità tra Germania e Romania, era fuggito dagli arresti domiciliari. Il filmato, carico di tensione e dolore, ha rapidamente ottenuto un’ampia risonanza mediatica, contribuendo a trasformare la giovane in un punto di riferimento per molte donne vittime di violenza.
“Ti trovo e ti ammazzo”: inizia il processo per stalking all’ex fidanzato di Chiara Balistreri
Il procedimento penale per atti persecutori nei confronti di Gabriel Costantin ha preso avvio l’11 giugno davanti al giudice Sandro Pecorella. L’imputato ha ottenuto l’ammissione al rito abbreviato condizionato, mentre la persona offesa, Chiara Balistreri, si è costituita parte civile attraverso l’avvocato Francesco Murru. La prossima udienza, incentrata sulle discussioni finali, è stata calendarizzata per il 10 novembre.
Stando a quanto ricostruito dall’accusa, Costantin avrebbe tempestato l’ex compagna con centinaia di messaggi e video, spesso contenenti insulti pesanti e minacce di morte. In più occasioni l’avrebbe offesa con epiteti denigratori, e in alcuni video pubblicati su TikTok avrebbe proclamato la propria innocenza, sostenendo di essere stato vittima di persecuzione, tanto da doversi allontanare dal Paese.
Oltre al reato di stalking, Costantin ha già riportato una condanna definitiva a sei anni e tre mesi di reclusione per lesioni personali e maltrattamenti. Attualmente si trova detenuto presso il carcere di Ferrara.
In aula, il legale di Chiara Balistreri ha riferito quanto la sua assistita abbia vissuto un vero e proprio incubo:
“È stata massacrata con un guinzaglio, le ha rotto il naso. Se non fossero intervenuti i genitori di lui, staremmo parlando di un femminicidio”.