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Isis-K: ecco chi è la branca afghana che ha rivendicato l'attentato a Mosca

Isis-K

L'Isis-K è il gruppo dello stato islamico dell’Iraq e del Levante, conosciuto anche come Wilayat Khorasan

L’Isis-K che ha rivendicato l’attentato di ieri sera in Russia è una branca locale dello Stato Islamico, con base nel Khorasan, un’area geografica che spazia dall’Iran al Tagikistan, passando per l’Afghanistan.

L’Isis-K e l’attentato a Mosca

L’Isis-K è stato il responsabile dell’attentato a Mosca, si tratta di un gruppo terroristico affiliato all’ISIS e attivo principalmente in Afghanistan. Ma nel tempo ha compiuto attacchi anche contro altre organizzazioni islamiche, come per esempio i talebani.

L’Isis-K, oltre ad essere responsabile dell’attentato avvenuto a Mosca ieri, 23 marzo, è il responsabile dell’attentato suicida all’aeroporto di Kabul del 26 agosto 2021. Secondo gli esperti Usa, il gruppo si è infiltrato in Russia negli ultimi due anni, accusando il Paese di attività anti-musulmane.

Il leader dell’Isis-K e il gruppo terroristico

Il leader dell’Isis-K è Sanaullah Ghafari, alias Shahab al-Muhajir, un emiro nominato nel 2020.

L’Isis-K nel 2014 da alcune centinaia di talebani pakistani che trovarono rifugio in Afghanistan, dopo essere fuggiti da alcune offensive militari compiute dalle forze di sicurezza pakistane. Il gruppo terroristico è anche conosciuto come Wilayat Khorasan.

Il nome Khorasan si traduce in “La terra del sole”, e secondo il Centro per gli studi strategici e internazionali, si riferisce a una regione storica che comprende parti dell’Iran, dell’Afghanistan e del Pakistan.

Le azioni dell’Isis-K e la Russia

Dopo un picco di azioni nel 2018, la forza del gruppo sembrava declinare, a causa delle perdite inflitte dalle forze statunitensi e dai talebani.

Tuttavia, il gruppo si pone come obiettivo la fondazione di un nuovo califfato che riunisca il Turkmenistan, il Tagikistan e l’Uzbekistan. Una chiara minaccia per la Russia dopo le ribellioni islamiste nel Caucaso settentrionale, in particolare in Daghestan e in Cecenia con le due guerre degli anni ’90 e gli attentati che fecero stragi di civili in varie città russe.