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JinJa, ristorante a Roma: sullo scontrino c'è scritto "ciccione"

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JinJa, ristorante a Roma. Dalle recensioni sembra un ottimo posto. Fino a ieri, quando sullo scontrino di una cliente appare la scritta "ciccione".

JinJa, ristorante giapponese di Roma. Dalle recensioni sui siti dedicati sembra un ottimo posto. “Il migliore degli allyoucaneat!” o “Si conferma il top!” sono le recensioni positive del ristorante. Interno moderno, ottima location nel quartiere Parioli della capitale. I clienti sono coppie, famiglie con bambini o anche uomini e donne che pranzano al volo in settimana, nella pausa pranzo. Tutto ottimo, fino a ieri. Sullo scontrino di una cliente appare la scritta “ciccione” accanto al numero del tavolo. E sul web è subito polemica.

JinJa: sullo scontrino appare la scritta “ciccione”

“Ieri a pranzo in 4 (3 donne ed 1 uomo). Questo è lo scontrino non fiscale che ci hanno portato”. Inizia così il post di Elisa Barbolini su Facebook. A raccontare lo strano e ridicolo accaduto è stata proprio una delle persone coinvolte nella spiacevole avventura. In compagnia di altre persone, ieri la donna si è recata al ristorante giapponese JinJa della capitale. Non si aspettava che il suo pranzo tranquillo si trasformasse in una presa in giro. Tutto bene durante il pranzo, fino al momento del conto. E il problema non è stato il conto troppo salato. I 4 commensali avevano pranzato e alla fine, chiesto il conto. Qualcosa subito non è tornato ai 4 amici. “Alla cassa, in mia presenza, il mio amico ha fatto notare che qualcosa non andava ma nessuno ci ha chiesto scusa“. Sullo scontrino, accanto al numero del tavolo, appariva la scritta “ciccione“. Spiacevole situazione per il ristorante, che avrebbe potuto riscattarsi con una semplice scusa. Ma questo non è accaduto. Lo scontrino consegnato all’amico non era fiscale. Dopo aver frettolosamente ristampato lo scontrino fiscale, il cassiere ha velocemente salutato gli amici. E nessuna scusa.

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JinJa: dopo il “ciccione” le “scuse”

Dopo qualche ora dalla pubblicazione del post di Elisa Barbolini su Facebook, arriva la risposta del ristorante. Il post della cliente terminava con un eloquente “BODYSHAMING ne abbiamo?”. Bodyshaming si usa per descrivere una presa in giro che riguarda l’aspetto fisico, proprio quello al quale voleva alludere l’insulto sullo scontrino. La signora Barbolini ha recensito negativamente il ristorante sui social e sulle piattaforme adibite per la condivisione di opinioni sui locali, come Tripadvisor. Il ristorante ha provato a scansare le accuse, scusandosi in un modo altrettanto ridicolo. Secondo il JinJa, la dicitura “ciccione” non sarebbe servita a descrivere nessuno dei 4 clienti al quale è stato spiacevolmente stampato lo scontrino. L’aggettivo voleva descrivere il cameriere che serviva il tavolo 86, quindi quello dei clienti-vittime dell’accaduto.

Quello degli amici di Elisa Barbolini non sarebbe un caso isolato. Come fa notare qualcuno sul web e sotto ai commenti della foto postata, l’accaduto sembrerebbe essersi ripetuto più di una volta. Qualcuno afferma che sia “vergognosa” la dicitura su qualche scontrino. Anche il personale non si conferma al top. Addirittura qualcuno lo definisce “maleducato“.

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