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La Bce alza i tassi di interesse: cosa cambia per i mutui

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La Bce ha alzato i tassi di interesse al 4,5% e non esclude ulteriori aumenti. Preoccupano i mutui

La Banca Centrale Europea ha alzato i tassi di interesse al livello più alto dal lancio dell’euro, per affrontare l’inflazione esponenzialmente alta. L’incremento è stato attuato nonostante i timori di un rallentamento del mercato.

La Bce alza i tassi di interesse al 4,5%

Si tratta del decimo aumento consecutivo dei tassi per la Bce. La Banca Centrale Europea, infatti, ha avvertito che l’inflazione è ancora troppo alta e che si tratti di una decisione inevitabile, anche se l’impatto dei precedenti aumenti e l’indebolimento delle prospettive del commercio globale pesano sull’economia dell’intera zona euro. L’ultimo aumento spinge il tasso di deposito della Bce, dal 3,75% al 4%. Si tratta del più alto dal lancio dell’euro nel 1999. Le operazioni di rifinanziamento principali, che forniscono la maggior parte della liquidità al sistema bancario, sono state portate dal 4,25% al 4,5%. Anche le operazioni di rifinanziamento marginale, che offrono credito overnight alle banche, sono state aumentate di un quarto di punto, al 4,75%. La presidente della Banca Centralee Europea, Christine Lagarde, ha dichiarato che questo potrebbe essere il picco per i tassi, ma non esclude ulteriori aumenti.

Cosa succederà ai mutui

Una delle prime domande che ci si è posti alla notizia dell’aumento dei tassi di interesse voluto dalla Bce è di quanto sarebbe aumentata la rata dei mutui. In base all’analisi avanzata da Fabio Femiani, responsabile Idealista/mutui per l’Italia: “Si tratta di una cattiva notizia per i mutuatari e per coloro che intendono finanziare con un mutuo l’acquisto di una nuova casa, poiché l’Euribor rifletterà sicuramente questo aumento in tempi brevi e anche i mutui fissi e misti diventeranno più costosi”. Facendo un confronto con i tassi di interesse di un anno fa si può vedere come un mutuo erogato oggi subisca un incremento di oltre il 75% rispetto allo stesso mutuo erogato nel 2022. per chi, invece, ha già un mutuo aperto, rispetto ad un anno fa, la rata mensile ha visto un aumento di 25 bps (punti base).

La risposta dei mercati

La decisione arriva mentre gli investitori globali prevedono che le banche centrali più potenti del mondo siano vicine alla fine del ciclo di rialzo dei tassi più aggressivo degli ultimi decenni, dopo l’impennata dell’inflazione seguita alla pandemia di Covid e all’invasione russa dell’Ucraina. Giovedì 14 i mercati azionari europei sono saliti con la speranza che l’aumento dei tassi stesse per finire. Sempre giovedì, l’indice azionario FTSE 100 ha registrato il miglior giorno del 2023, guadagnando quasi il 2%. “Sulla base della sua attuale valutazione, il Consiglio direttivo ritiene che i tassi di interesse di riferimento della BCE abbiano raggiunto livelli che, se mantenuti per un periodo sufficientemente lungo, contribuiranno in modo sostanziale al tempestivo ritorno dell’inflazione all’obiettivo“, sono state le parole della Lagarde. Intanto, nell’Eurozona l’inflazione rimane bloccata al di sopra del 5%, mentre la Bce ha previsto che scenderà al 3,2% nel 2024 e ulteriormente al 2,1% nel 2025.