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La Chiesa russa dichiara "santa" la guerra in Ucraina

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La Chiesa russa ha equiparato l'invasione dell'Ucraina ad una "guerra santa"

Il Concilio che si è svolto a Mosca, ha definito “santa” l’invasione dell’Ucraina.

La Chiesa russa dichiara “santa” la guerra in Ucraina

La dichiarazione è stata emanata sotto l’egida del Patriarca di Mosca Kirill. “L’operazione militare speciale è una nuova fase della lotta di liberazione nazionale del popolo russo contro il regime criminale di Kiev e l’Occidente collettivo che lo sostiene“, si legge nel comunicato. Secondo i sacerdoti russi, l’esercito di Mosca sta difendendo lo “spazio spirituale unificato” dalla “tirannia del globalismo e dalla vittoria dell’Occidente, che è caduto nel satanismo“.

“Tutto il territorio dovrà entrare sotto il controllo di Mosca”

Nel documento viene evidenziato che “La Chiesa ortodossa russa santifica e benedice la distruzione dell’intero popolo ucraino, che è una componente attiva della comunità cristiana mondiale” inoltre “Sancisce le armi che distruggono gran parte del mondo cristiano“. Secondo il Concilio l’Ucraina nella sua interezza dovrà sottostare al controllo russo: “La possibilità di esistenza su questo territorio di un regime politico ostile alla Russia e al suo popolo, così come di un regime politico governato da un centro esterno ostile alla Russia, deve essere completamente esclusa”.

Ucraina, blackout in tre regioni

Intanto Kiev ha deciso di imporre un blackout di emergenza in tre regioni del Paese, dopo gli ultimi raid russi contro le centrali energetiche. L’interruzione dell’energia elettrica interesserà in particolare le zone di Dnipropetrovsk, Zaporizhzhia e Kirovograd. Nell’Oblast di Kharkiv e a Kryvyi Rih continuano invece ad essere applicate restrizioni alla fornitura di energia. “I terroristi russi hanno nuovamente attaccato il settore energetico ucraino” aveva scritto il presidente Zelensky su Telegram, aggiungendo “Quella notte, gli impianti idroelettrici di Kaniv e Dniester sono diventati gli obiettivi consapevoli del nemico. Il Paese terrorista vuole che si ripeta il disastro ecologico nella regione di Kherson“.