In entrambe le culture, sia in quella greca che in quella latina, tale dea era considerata una sorta di “grande madre”: l’appellativo “Cerere” derivava infatti dalla radice indoeuropea ker a significare “colei che ha in sé il principio della crescita” e anche della nascita, per questo qualsiasi frutto derivante dalla terra era ritenuto un suo dono.
Gli antichi ritenevano che fosse stata la dea in persona ad insegnare agli uomini l’arte della coltivazione dei campi.
Tanta era l’importanza attribuita a Cerere dai Romani, che in suo onore si festeggiavano ogni anno i Cerealia, che si tenevano dal 12 al 19 Aprile.