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La minaccia alla ripresa è il ritmo irregolare delle vaccinazioni, l’analisi di Ignazio Visco

Il governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco

La minaccia alla ripresa è il ritmo irregolare delle vaccinazioni, l’analisi di Visco: "Attenti a non rimuovere le misure di sostegno troppo presto"

La minaccia alla ripresa è il ritmo irregolare delle vaccinazioni, l’analisi di Ignazio Visco è impietosa. Il governatore di Bankitalia ha spiegato al Financial Times i rischi di una campagna non omogenea. Lo ha fatto affermando che “Il ritmo irregolare con cui i Paesi vaccinano la popolazione contro il Covid-19 è la più grande minaccia per una ripresa economica globale”. E nell’intervista il professor Visco chiarisce molto bene i termini di un’equazione che è economica e sanitaria al contempo. “Lo strumento principale che abbiamo al momento non è né monetario né fiscale, sono le vaccinazioni. Ecco perché è necessario mantenere una stretta cooperazione internazionale all’interno del G20. Lo è per evitare che le diverse fasi della campagna di vaccinazione nei vari Paesi si traducano in eccessive divergenze delle rispettive economie”. 

Minaccia alla ripresa: ritmo irregolare e divergenze

Le divergenze economiche del pianeta potrebbero dunque risultare accentuate dalle diverse risposte sanitarie alla pandemia, con effetti economici catastrofici. E Visco lo chiarisce: “Non dobbiamo sprecare quello che abbiamo fatto l’anno scorso. Una delle principali lezioni dalle crisi passate è che dobbiamo stare molto attenti a non rimuovere le misure di sostegno troppo presto”. Il governatore della Banca d’Italia ha poi precisato: “La campagna di vaccinazione ci permette di vedere la luce in fondo al tunnel, ma non possiamo sbagliare”. 

Differenze fra i piani Usa e Ue

E in tema di misure Usa per fronteggiare la crisi? “Il piano Next Generation dell’Unione europea ha una natura completamente diversa perché, sebbene di dimensioni inferiori, sarà principalmente costituito da investimenti infrastrutturali. Questa scelta è anche dovuta al fatto, solitamente trascurato da molti commentatori, che pacchetti di aiuti molto ampi sono stati implementati in Europa, e sono tuttora operativi, a livello di governi nazionali”.