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La simulazione sul taglio delle tasse in busta paga: chi avrà i maggiori vantaggi?

Taglio tasse busta paga

Una simulazione ha ipotizzato chi potrà godere dei maggiori benefici derivanti dal probabile taglio delle tasse in busta paga annunciato dal governo.

Il governo ha stanziato 8 miliardi di euro sull’annunciato taglio delle tasse, che per buona parte saranno destinati a ridurre il cuneo fiscale, ovvero la differenza tra quanto un dipendente percepisce e quanto effettivamente viene pagato dal suo datore di lavoro.

Taglio delle tasse in busta paga: l’Italia invitata dall’Ocse a ridurre il cuneo fiscale

Il problema del peso del cuneo fiscale è ormai da tempo noto. La stessa Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo (Ocse) mercoledì 20 ottobre ha invitato l’Italia a fare qualcosa per ridurre quello che risulta essere il quinto cuneo fiscale al mondo, che scoraggia l’occupazione.

Al momento lo stanziamento degli 8 miliardi di euro rimane però l’unica certezza: che avrà i maggiori vantaggi dal taglio delle tasse e in quale misura lo si saprà solo in un secondo momento, con la definizione della legge di Bilancio.

Taglio delle tasse in busta paga: modifiche all’ex bonus Renzi

Come riportato dal Quotidiano Nazionale, il governo continuerà a usufruire della leva dei trattamenti integrativi (l’ex bonus Renzi), già portata a un massimo di 100 euro per i lavoratori con un reddito da 40mila euro in giù, che dovrebbe salire a 120 euro. Sarà inoltre probabilmente allargato il bacino dei beneficiari, coinvolgendo anche i lavoratori nella fascia dell’aliquota al 38%.

Taglio delle tasse in busta paga: la simulazione dei benefici

Intanto la Fondazione dell’unione nazionale giovani dottori commercialisti ed esperti contabili ha elaborato due simulazioni per capire chi e in che modo godrà delle agevolazioni previste dal taglio delle tasse.

Secondo le loro ipotesi, i maggiori vantaggi li avrà chi ha un reddito superiore a 40mila euro, grazie a un aumento in busta paga fino a 1.056 euro, senza poter però godere di bonus, considerando un reddito di 44mila euro e due figli a carico. Prendendo come esempio la stessa situazione familiare, ma un reddito sotto i 30mila euro, l’aumento non andrebbe invece oltre 240 euro.

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