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LA STORIA DEGLI ZOCCOLI!

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Quando si parla di scarpe di legno,si pensa subito agli zoccoli tipici dell'Olanda ma la cultura medievale olandese non è stata l'unica ad ospitare questa particolarità di scarpe.Ma a partire dal 12esimo secolo,questo tipo di scarpa nasce in altre parti dell'Europa e prima ancora anche in alcune z...

zoccoliQuando si parla di scarpe di legno,si pensa subito agli zoccoli tipici dell’Olanda ma la cultura medievale olandese non è stata l’unica ad ospitare questa particolarità di scarpe.Ma a partire dal 12esimo secolo,questo tipo di scarpa nasce in altre parti dell’Europa e prima ancora anche in alcune zone dell’Asia.Tutt’ora gli zoccoli vengono usati dalle contadine olandesi e dalle geishe giapponesi.
STORIA EUROPEA
Gli zoccoli in legno sono unaantica tradizione e venivano realizzate in Belgio ed Olanda, e più in generale nella Francia settentrionale oltre alla Valle d’Aosta.
Si usava lavorare in due, uno era dedito alla parte interna l’altro a quella esterna. Si riuscivano a realizzare dodici paia di sabot al giorno, nel 1894 costavano 8,5 / 9 Lire – 6 / 6,5 Lire (a seconda della misura media o grande), che corrispondono a 48000 e 34000 Lire. Il pino cembro e il sapin venivano preferiti al pino silvestre che procurava dolori al piede.

STORIA ASIATICA
In Asia sono dei sandali tradizionali a metà tra gli zoccoli e le infradito. Sono un tipo di calzatura con una suola in legno rialzata da due tasselli, tenuta sul piede con una stringa che divide l’alluce dalle altre dita del piede. Vengono indossate con gli abiti tradizionali giapponesi, come gli yukata e meno frequentemente con i kimono, ma durante l’estate (in Giappone) vengono portate anche con abiti occidentali. Grazie alla suola fortemente rialzata, con la neve o la pioggia, vengono portate in tutte le stagioni.Recentemente sono entrati in commercio dei zoccoli con fattezze più occidentali, con una forma più arrotondata ed ergonomica, un tacco unico come negli zoccoli invece che due tasselli distinti e una stringa laterale come nelle infradito.