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L'abito dell sposa: leggerezza e nostalgia nel testo di Gelardi

strabioli

Sabato e domenica scorsi, al Nuovo Teatro Sanità, è andato in scena lo spettacolo diretto da Maurizio Panici, “L’abito della sposa”, con Pino Strabioli e Alice Spisa. La pièce, scritta da Mario Gelardi, è ambientata nel 1963, periodo in cui protagonisti delle cronache scandalistiche erano ...

Sabato e domenica scorsi, al Nuovo Teatro Sanità, è andato in scena lo spettacolo diretto da Maurizio Panici, “L’abito della sposa”, con Pino Strabioli e Alice Spisa. La pièce, scritta da Mario Gelardi, è ambientata nel 1963, periodo in cui protagonisti delle cronache scandalistiche erano personaggi come Mina e Sophia Loren: la prima, bersagliata perché mamma di un bambino avuto da un uomo già sposato e la seconda, perché moglie di un uomo molto più grande di lei. Questi comportamenti facevano discutere e scandalizzare l’Italia benpensante e democristiana dell’epoca, in verità non molto distante da quella di oggi.

L’azione si svolge in una sartoria, dove si respira, grazie alle scene molto evocative di Alessandro Chiti, tutta l’atmosfera di quegli anni così dolcemente romantica. Il protagonista è il sarto Lucio, interpretato da un bravissimo Pino Strabioli, che vede la sua vita scorrere tra le quattro mura della sua sartoria soffocando le sue passioni e la sua indole, immergendosi completamente nel lavoro e concedendosi come unico e innocente svago l’ascolto dei suoi amati 45 giri, colonna sonora dell’intero spettacolo. Lucio è impegnato nella realizzazione di un abito da sposa ed è costretto, per questa delicata e impegnativa commissione, ad assumere un’aiutante. Si presenta Nunzia, una giovane ragazza, timida ma soprattutto molto riservata. All’inizio, i due fanno fatica a comprendersi, ma giorno dopo giorno, tra dischi di Rita Pavone e di Mina, nascerà tra Lucio e Nunzia un’intesa molto forte. I loro mondi si incontreranno, le loro solitudini si faranno compagnia ed emergeranno rimpianti e sconfitte. Ognuno trarrà la forza dall’altro e abbatteranno tutti i tabù e le sovrastrutture che la società da sempre impone. “L’abito della sposa” è un testo molto delicato che Gelardi con grande maestria porge al pubblico alternando momenti di grande intensità altri molto divertenti. Pino Strabioli con la sua leggerezza e la sua ironia è sicuramente un valore aggiunto, che dona al testo un garbo e uno stile molto personali. Brava anche Alice Spisa, che con molta efficacia interpreta la tipica ”brava” ragazza anni 60, piena di insicurezze e remore.

Prossimo appuntamento con “L’abito della sposa” è il 6 novembre al teatro San Babila di Milano.