Un ricordo felice delle superiori è sicuramente la compagnia: passare sei ore seduti dietro un banco passavano molto più velocemente se in compagnia di qualcuno. Con il compagno di banco non c’è solo un’amicizia, bensì un vero e proprio legame, che aiuta a far scorrere la giornata senza disperarsi troppo.
Ecco le 20 cose che solo chi è stato per anni un fedele compagno di banco può capire:
- senza merenda? il fedele compagno di banco risolverà la situazione, offrendoti metà della sua;
- i compiti: lui era la prima persona a cui pensavi per domandarli;
- compiti in classe: copiare era ormai un rito;
- era un’abile copertura quando non ti presentavi a scuola;
- si era maturata l’abilità nel mangiare di nascosto, altrimenti lui te ne avrebbe chiesto un pezzo;
- l’astuccio era diventato un bene comune;
- se stava a casa, il troppo spazio libero creava veri e propri disagi;
- in sua assenza, ci si sentiva davvero soli;
- il suo banco era una bacheca di murales;
- imitare le firme dei genitori di entrambi erano ormai un passatempo;
- tra contatti durante la scrittura e pugni, i gomiti erano ormai un tutt’uno;
- ci si proteggeva dai professori a vicenda;
- il tris era il gioco per eccellenza;
- il sottobanco era un mercato: c’erano generi alimentari di ogni tipo, contro ogni evenienza;
- a forza di copiare, si è maturata una preoccupante forma di strabismo;
- per comunicare, non c’era bisogno di parole: scrivere sul banco era molto meglio;
- la separazione di banco è stato un duro colpo per entrambi;
- il conto alla rovescia al suono della campanella era diventata una tradizione;
- astucci e libri erano i materiali giusti per costruire muri e coperture per poter utilizzare cellulari e tablet durante le lezioni senza essere visti;
- lo sai, la tua gomma prestata non la rivedrai mai più.