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Lettera di Di Maio a Conte dopo le tensioni: cosa ha scritto il ministro degli Esteri?

Luigi Di Maio nella foto a corredo del post-lettera a Conte

Lettera di Di Maio a Conte sul dibattito all'interno del Movimento Cinque Stelle "degenerato quando si è iniziato a parlare di scissioni e gogne"

La lunga lettera che Luigi Di Maio ha scritto a Giuseppe Conte ed a Beppe Grillo dopo le tensioni fra i due nell’arena per l’elezione del Capo dello Stato ha il tono di un abbandono “con rammarico”, o di una mossa anticipata per evitare che terzi se la intestasse. Lo scritto, che appare anche sulla pagina Facebook del pentastellato ed è ricco di spunti e riflessioni, chiarisce che Di Maio si è dimesso da presidente e membro del comitato di garanzia del Movimento 5 Stelle. Il titolare della Farnesina si è dimesso ufficialmente dal ruolo che a suo avviso la condotta di Conte avrebbe vanificato.

La lettera di Di Maio a Conte e Grillo: “Riflessione interna per salvaguardare tutte le anime del Movimento”

Di Maio esordisce in silloge e sunto: “Sono state giornate intense. L’elezione del Presidente della Repubblica è un momento importante per la democrazia parlamentare, un momento in cui viene fatta una scelta che segna la storia della Repubblica per i successivi sette anni”. E ancora: “Dopo la rielezione del presidente Sergio Mattarella, ho proposto di avviare una riflessione interna al Movimento. Penso che all’interno di una forza politica sia fondamentale dialogare, confrontarsi e ascoltare tutte le voci. Tutte le anime, anche chi la pensa in maniera diversa, devono avere spazio e la possibilità di esprimere le proprie idee”.

L’autocritica di Luigi Di Maio e la “libertà di alzare la mano”

Poi Luigi Di Maio spiega in autocritica: “E lo dico perché anche io in passato ho commesso degli errori su questo aspetto, errori che devono farci crescere e maturare. Sarebbe sbagliato, invece, fare passi indietro. Tutti avranno notato che in questi giorni il dibattito interno è degenerato, si è iniziato a parlare di scissioni, processi, gogne. Si è provato a colpire e screditare la persona. Mi ha sorpreso, anche perché è proprio il nuovo statuto del Movimento che mette l’accento sul rispetto della persona”. Nello scritto emerge il ruolo di “garante supremo” di Beppe Grillo: “Ho apprezzato molto il tentativo di chi in questi giorni, a partire dai capigruppo e da Beppe Grillo, ha provato a favorire un dialogo sereno e super partes, tra diverse linee di pensiero. Continuo a pensare che sia fondamentale confrontarsi dentro il Movimento, perché il Movimento è casa nostra, ed è fondamentale ascoltare le tante voci esistenti, e mai reprimerle. Io sarò tra le voci che sono pronte a sostenere il nuovo corso, mantenendo la libertà di alzare la mano e dire cosa non va bene e cosa andrebbe migliorato”.

“Si vince o si perde tutti insieme, ma ascoltare è importante, perciò mi dimetto”

Poi Di Maio diventa quasi risorgimentale in sintassi: “Qui si vince o si perde tutti insieme, perché siamo una comunità che si basa sulla pluralità di idee, soprattutto in questo momento difficile per il Movimento 5 Stelle, che deve però riuscire a trovare le soluzioni per difendere la dignità dei cittadini e sostenere il mondo produttivo ancora alle prese con la pandemia. Spetta poi al presidente fare la sintesi e tracciare la strada da seguire. Ma l’ascolto è importantissimo. Mi rendo conto che per esprimere queste idee, seppur in maniera propositiva e costruttiva, non posso ricoprire ruoli di garanzia all’interno del Movimento. Non lo ritengo corretto. Per questo motivo, ho deciso di dimettermi da presidente e membro del Comitato di Garanzia del MoVimento 5 Stelle”.

Il grazie a “Virginia, Roberto e Beppe” poi le mani libere per essere “uomo del dibattito”

Il grazie alla Raggi ed a Casaleggio ha il tono di una posizione molto più frondista di quanto non suggerisca lo scritto: “Ringrazio gli iscritti che mi avevano votato ed eletto, ringrazio Virginia e Roberto che mi avevano votato presidente, ringrazio Beppe per la fiducia nell’avermi indicato nella rosa dei potenziali membri del Comitato. Ho preso questa decisione perché voglio continuare a dare il mio contributo, portando avanti idee e proposte”. Poi la chiosa: “Voglio dare il mio contributo sui contenuti, voglio continuare a fare in modo che si generi un dibattito positivo e franco all’interno della nostra comunità. Un confronto che ci permetta davvero di rilanciare il nuovo corso del Movimento 5 Stelle. Se rimaniamo uniti, con le idee di tutti, torneremo a essere determinanti. Grazie a tutti per l’affetto e viva il Movimento”.