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Numero telaio: come trovarlo nel libretto di circolazione

numero telaio

Come trovare il numero telaio? Ci sono vari metodi per farlo, ma prima serve interpretare i documenti e sapere dove andare a cercare sul veicolo.

Spesso quando ci viene richiesto di fornire il numero telaio ci troviamo in seria difficoltà. Questo perché, in primis, non sappiamo bene che cosa sia questo dato. In secondo luogo, anche una volta svelato l’arcano, ci si pone di fronte un altro problema: dove si trova il numero telaio?

Numero telaio

Cominciamo dalle basi: di cosa parliamo quando ci richiedono il numero telaio?

Con numero telaio si intende quel codice che identifica in maniera precisa e esatta ogni singolo veicolo che viaggia per le nostre strade. È un codice di 17 caratteri, che includono sia numeri che lettere. Il numero telaio è obbligatorio per legge e non può assolutamente essere modificato, o si rischia di finire nei guai.

Ci sono alcuni modi per identificare il numero che stiamo cercando. In questa guida vedremo cos’è e dove andare a cercare il numero telaio, in questo modo sarete in grado di mostrarlo al momento opportuno. Come prima dritta, ricordate che se è vero che avere sottomano il libretto di circolazione rende la cosa più semplice e rapida, esso non è strettamente necessario.

Per trovare il nostro numero telaio bisognerà innanzitutto:

  1. Saper interpretare i documenti
  2. Sapere dove andare a cercarlo sul veicolo

Trovare numero telaio

Ci sono due modi per trovare il numero del telaio:

  1. Guardare sul mezzo
  2. Leggere la carta di circolazione

Il primo metodo è quello più immediato. Partiamo dal presupposto che ogni veicolo, automobile o motorino, debba esser associato per legge a un numero che permetta di identificarlo: è obbligatorio quindi, per ogni costruttore, fornire agli acquirenti delle macchine che escono dalla fabbrica una targhetta con sopra riportato la cifra identificativa. Di conseguenza, quando avrete bisogno di rintracciarlo, sarà sufficiente cercare la targhetta sul mezzo e avrete risolto il problema.

Solitamente il numero telaio viene “punzonato” sulla struttura portante del veicolo e sulla targhetta del costruttore.

Questa targhetta non può assolutamente essere rimossa o modificata. Questo vale anche in caso di danni o graffi: la legge è chiara a riguardo, il numero di telaio deve essere sempre leggibile in ogni veicolo in maniera chiara. Le conseguenze potrebbero essere severe.

Questo metodo è quello più diretto, anche se non quello più rapido. Può essere comodo nel caso non si abbia sottomano la carta di circolazione. Ricordate, però, che non avere con sé i documenti non è una situazione auspicabile mentre si guida: infatti, nel caso succeda qualsiasi imprevisto o si venga fermati dalla polizia per un controllo, essere sprovvisti della corretta documentazione rischia di essere un intoppo piuttosto importante.

Com’è composto?

Nella serie di numeri che sarà leggibile nella targhetta punzonata sul vostro veicolo, ci saranno cifre che corrispondono a determinati riferimenti. Abbiamo già menzionato il fatto che il numero di telaio sia costituito da 17 caratteri. Ma questi a che cosa si riferiscono?

•Nella prima parte: 3 caratteri alfanumerici, assegnati dalle autorità competenti, servono a identificare il costruttore e la relativa sede
•In una seconda parte: 6 caratteri alfanumerici che descrivono le caratteristiche generali del veicolo
•Infine la terza sezione: 8 caratteri (di cui gli ultimi quattro sono numerici) che indicano il numero di serie vero e proprio e individuano in maniera inequivocabile l’esemplare di veicolo.

Targhetta: possibili problemi

Il numero telaio potrebbe creare confusione proprio in virtù di questo suo “sdoppiamento”. Abbiamo detto che potrà trovarsi sulla targhetta fornita dallo stesso concessionario, così come nel libretto di circolazione. Potrebbe succedere, tuttavia, che la cifra indicata dal vostro venditore non coincida con quella indicata sul vostro libretto. Assicuratevi pertanto che il numero sia il medesimo riportato su entrambi i documenti. Sarebbe problematico dover spiegare durante un controllo di chi sia stato l’errore. Soprattutto, non sareste in grado di individuare quale sia la stringa corretta: chi dice il vero? La concessionaria o il libretto di circolazione?

Evitate brutte sorprese e prevenite l’imbarazzante situazione. Se leggendo questo articolo vi sorge il dubbio che i dati siano in regola, correte a verificare.

In ultimo faremo una precisazione: pensando alla posizione di punzonatura non esistono precise prescrizioni. Di solito, è lo stesso costruttore che si occupa di individuare la zona più idonea (cioè la più adatta a una corretta visibilità e che rimanga protetta dal’azione degli agenti atmosferici). Sempre lui comunicherà il punto esatto di punzonatura e il tipo di carattere utilizzato sulla documentazione informativa. Questa, infine, sarà allegata sia alla richiesta di omologazione sia al libretto di uso e manutenzione in dotazione a ciascun veicolo.

Targhetta: eccezioni curiose

Esistono alcuni veicoli che sfuggono alle ultime norme stabilite sulla targhetta. Anche questi casi particolari, in ogni caso, non sono sfuggiti a chi di dovere. Se rientrate in una delle seguenti categorie, ecco come rimediare la vostra targhetta e tornare in regola.

I veicoli trasformati, ovvero soggetti ad alterazioni strutturali che modificano le caratteristiche costruttive originarie come allungamento del passo, aggiunta di un’asse, applicazione di carrozzeria su autotelaio (autocaravan o autobus), dovranno munirsi di un’altra targhetta. Ci si dovrà rivolgere alla ditta che ha apportato le modifiche al veicolo che punzonerà una seconda targhetta accanto a quella originaria fornita dal costruttore; conterrà i dati salienti riguardanti tutti i cambiamenti apportati. Attenzione: la macchina modificata dovrà riportare la punzonatura nel luogo in cui si è effettuata la trasformazione.

Altro caso particolare sono i veicoli di interesse storico e collezionistico. Possedete un’auto d’epoca priva della sua targhetta o rimasta alterata nel tempo? Ecco cosa dovete fare:
• Rivolgersi al costruttore del veicolo.
• Recarsi al registro storico per il rilascio del certificato di rilevanza storica e collezionistica.

Dove conservare il libretto

Custodia porta libretto, Lampa , è composta da diverse tasche in cui è possibile conservare altri documenti. Piccolo e pratico, si può portare comodamente in borsa ed è dotato di copertina elegante e robusta e fornisce un’adeguata protezione totale dei documenti.

Ideale per conservare carta di circolazione e altri documenti, la cartella è dotata di un ottimo materiale, comoda da tenere nel proprio veicolo e pratica grazie alle diverse sezioni. Con un semplice bottone automatico in acciaio, la cartella ha le dimensioni adatte per tenere tutto il necessario in tasca.

Libretto di circolazione

Il secondo metodo, come abbiamo anticipato, resta il più veloce rispetto al nostro scopo. In che cosa consiste? Banalmente si tratta di frugare nel libretto di circolazione. Su questo utilissimo documento, sono registrati tutti i dati della nostra macchina, motorino o qualsiasi altro mezzo a motore. Non vi allarmate: probabile che vi sembrerà tutto un po’ confuso. In realtà vi troverete di fronte a un sistema organizzato secondo uno schema che associa ogni dato a una lettera. Qualcosa di molto simile a una vecchia rubrica di numeri di telefono.

Il libretto di circolazione (o carta di circolazione) deve essere sempre a portata di mano quando si viaggia in auto. Si faccia attenzione poi ad avere con sé l’originale e non una semplice copia. Questo è un suggerimento per evitare ripercussioni poco simpatiche: infatti, se si viene fermati dalle forze dell’ordine per un controllo e non si ha con sé il documento originale, si viene sanzionati. Un ultimo consiglio, che parrà scontato ma effettivamente è un vademecum utile, non dimenticate mai di riporlo al suo posto qualora vi fosse capitato di rimuoverlo.

Attenzione poi a non smarrirlo: questo documento è essenziale quando si accosta per degli accertamenti. Pensate al libretto come alla vostra carta di identità o, per rimanere in tema, alla vostra patente di guida. Se vi accorgete di averlo perso, correte a fare la denuncia.

Libretto di circolazione: legenda

Come abbiamo in parte spiegato, il libretto mostra una serie di campi in cui sono inseriti i vari dati riguardanti il veicolo e il proprietario; sono indicati da lettere tra parentesi come (A) o (B). Per una spiegazione dettagliata di cosa significano i vari campi potete leggere questa guida. Qualora foste interessati a scendere nel dettaglio di come è organizzato il vostro libretto, il link da noi fornito vi sarà particolarmente d’aiuto. In questa sede però, noi non amplieremo l’argomento ma ci soffermeremo nello specifico solo sul numero telaio.

Il numero telaio è riportato nell’elenco alla lettera (E).

Nella seconda pagina del libretto, solitamente in alto, potrete notare facilmente questa lettera a indicare il numero di telaio del vostro veicolo. Le informazioni contenute in questo documento sono parecchie, come ad esempio:

  • Alla lettera (A) il numero di immatricolazione (ovvero la targa).
  • Lettera (B): data della prima immatricolazione del veicolo.
  • Alla (C.2.1): cognome o ragione sociale.
  • Infine lettera (C.2.3): indirizzo dello Stato membro di immatricolazione alla data di rilascio del documento.

I dati, insomma, sono numerosi e possono sviare, ma come abbiamo detto, basterà concentrarsi sulla lettera (E) per risolvere con successo la questione del numero del telaio.

È importante saper leggere i documenti che abbiamo con noi, soprattutto se entriamo in una sorta di stato d’ansia in presenza di un pubblico ufficiale. Il nostro desiderio sarà quello di sbrigare le pratiche al più presto e in maniera appropriata. Sapere già in anticipo come comportarsi sarà sicuramente d’aiuto a gestire al meglio il momento di “esame” da parte delle forze dell’ordine.

Numero di telaio: altri posti in cui scovarlo

Nel caso estremo in cui non riusciate a leggere il vostro numero di telaio (perché avete smarrito il libretto o magari perché risulta illeggibile), esistono altre fonti da cui attingere. Niente panico, perché questo dato resta registrato ed è consultabile in diversi posti:

  • Dovrebbe essere annotato sui documenti di origine o sulla dichiarazione di conformità (o sul COC) emesso dal costruttore del veicolo
  • Esiste anche la possibilità di consultare l’archivio elettronico del CED del Dipartimento per i trasporti, la navigazione e i sistemi informativi e statistici e del sistema ACI-PRA (per veicoli soggetti a iscrizione al PRA). Tali piattaforme informatiche funzionano in questo modo: acquisiscono il numero di identificazione e lo fanno corrispondere al numero di targa assegnato al veicolo in seguito a una verifica automatica volta a constatare che nessun altro veicolo sia stato già registrato sotto la stessa combinazione.
    Ovviamente, ciascuna di queste disposizioni sono disciplinate da norme nazionali (CDS), da direttive UE e da regolamenti UE.