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Fabrizio De Andrè, le canzoni: venti citazioni per ricordarlo

Fabrizio De Andrè

A vent'anni dalla morte di Fabrizio De Andrè, venti citazioni tratte dalle sue canzoni per ricordare il grande cantautore scomparso nel 1999.

L’11 gennaio 1999 l’Italia perdeva uno dei suoi più grandi artisti. A cinquanttotto anni si è spento Fabrizio De Andrè, uno dei grandi maestri della canzone e, in un certo senso, della poesia italiana. Impossibile dimenticare lo straordinario incipit dedicato a Marinella, l’affascinante Bocca di Rosa, il pescatore assopito al sole e la tragica morte di Piero. Ecco venti citazioni per ricordarlo.

Venti citazioni per ricordare Faber

  • “Questa di Marinella è la storia vera, che scivolò nel fiume a primavera. Ma il vento che la vide così bella dal fiume la portò sopra una stella” (La storia di Marinella)
  • “C’è chi l’amore lo fa per noia, chi se lo sceglie per professione. Bocca di Rosa né l’uno né l’altro, lei lo faceva per passione” (Bocca di Rosa)
  • “Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior” (Via del Campo)
  • “Non devo pensarti figlio di Dio, ma figlio dell’uomo, fratello anche mio” (Si chiamava Gesù)
  • “Tutti morimmo a stento ingoiando l’ultima vice, tirando calci al vento, vedemmo sfumar la luce” (Ballata degli impiccati)
  • “Ninetta mia, crepare di maggio ci vuole tanto, troppo coraggio. Ninetta bella, dritto all’inferno avrei preferito andarci d’inverno” (La guerra di Piero)
  • “All’ombra dell’ultimo sole si era assopito un pescatore, e aveva un solco lungo il viso, come una specie di sorriso” (Il pescatore)
  • “Quei giorni perduti a rincorrere il vento, a chiederci un bacio e volerne altri cento” (Amore che vieni, amore che vai)
  • “Tu prova ad avere un mondo nel cuore e non riesci ad esprimerlo con le parole” (Un matto)
  • “Per chi viaggia in direzione ostinata e contraria, col suo marchio speciale di speciale disperazione” (Smisurata preghiera)
  • “L’amore che strappa i capelli è perduto ormai. Non resta che qualche svogliata carezza e un po’ di tenerezza” (La canzone dell’amore perduto)
  • “Suonare ti tocca per tutta la vita e ti piace lasciarti ascoltare” (Il suonatore Jones)
  • “Potevo attraversare litri e litri di corallo per raggiungere un posto che si chiamasse arrivederci” (Amico fragile)
  • “Ma se ti svegli e hai ancora paura ridammi la mano. Cosa importa se sono caduto, se sono lontano?” (Hotel Supramonte)
  • “Quello che non ho sono le mani in pasta, quello che non ho è un indirizzo in tasca” (Quello che non ho)
  • “E l’amore ha l’amore come solo argomento e il tumulto del cielo ha sbagliato momento” (Dolcenera)
  • “E per tutti il dolore degli altri è dolore a metà” (Disamistade)
  • “E ‘na’a barca du vin che navighiemu ‘nessi scheuggi emigranti du rìe cu’i cioi ‘nt’i euggi” (Creuza de ma)
  • “Tutti morimmo a stento ingoiando l’ultima vice, tirando calci al vento, vedemmo sfumar la luce” (Ballata degli impiccati)
  • “Tu prova ad avere un mondo nel cuore e non riesci ad esprimerlo con le parole” (Un artista)
  • “La domenica delle salme gli addetti alla nostalgia accompagnarono tra i flauti il cadavere di Utopia (La domenica delle salme)
  • “Ah che bellu caffè, sulo ‘n carcere ‘o sanno fa’, co’ ‘a recetta ch’a Ciccirinella, compagno di cella, ci ha dato mamma” (Don Raffaè)