L’11 gennaio 1999 l’Italia perdeva uno dei suoi più grandi artisti. A cinquanttotto anni si è spento Fabrizio De Andrè, uno dei grandi maestri della canzone e, in un certo senso, della poesia italiana. Impossibile dimenticare lo straordinario incipit dedicato a Marinella, l’affascinante Bocca di Rosa, il pescatore assopito al sole e la tragica morte di Piero. Ecco venti citazioni per ricordarlo.
Venti citazioni per ricordare Faber
- “Questa di Marinella è la storia vera, che scivolò nel fiume a primavera. Ma il vento che la vide così bella dal fiume la portò sopra una stella” (La storia di Marinella)
- “C’è chi l’amore lo fa per noia, chi se lo sceglie per professione. Bocca di Rosa né l’uno né l’altro, lei lo faceva per passione” (Bocca di Rosa)
- “Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior” (Via del Campo)
- “Non devo pensarti figlio di Dio, ma figlio dell’uomo, fratello anche mio” (Si chiamava Gesù)
- “Tutti morimmo a stento ingoiando l’ultima vice, tirando calci al vento, vedemmo sfumar la luce” (Ballata degli impiccati)
- “Ninetta mia, crepare di maggio ci vuole tanto, troppo coraggio. Ninetta bella, dritto all’inferno avrei preferito andarci d’inverno” (La guerra di Piero)
- “All’ombra dell’ultimo sole si era assopito un pescatore, e aveva un solco lungo il viso, come una specie di sorriso” (Il pescatore)
- “Quei giorni perduti a rincorrere il vento, a chiederci un bacio e volerne altri cento” (Amore che vieni, amore che vai)
- “Tu prova ad avere un mondo nel cuore e non riesci ad esprimerlo con le parole” (Un matto)
- “Per chi viaggia in direzione ostinata e contraria, col suo marchio speciale di speciale disperazione” (Smisurata preghiera)
- “L’amore che strappa i capelli è perduto ormai. Non resta che qualche svogliata carezza e un po’ di tenerezza” (La canzone dell’amore perduto)
- “Suonare ti tocca per tutta la vita e ti piace lasciarti ascoltare” (Il suonatore Jones)
- “Potevo attraversare litri e litri di corallo per raggiungere un posto che si chiamasse arrivederci” (Amico fragile)
- “Ma se ti svegli e hai ancora paura ridammi la mano. Cosa importa se sono caduto, se sono lontano?” (Hotel Supramonte)
- “Quello che non ho sono le mani in pasta, quello che non ho è un indirizzo in tasca” (Quello che non ho)
- “E l’amore ha l’amore come solo argomento e il tumulto del cielo ha sbagliato momento” (Dolcenera)
- “E per tutti il dolore degli altri è dolore a metà” (Disamistade)
- “E ‘na’a barca du vin che navighiemu ‘nessi scheuggi emigranti du rìe cu’i cioi ‘nt’i euggi” (Creuza de ma)
- “Tutti morimmo a stento ingoiando l’ultima vice, tirando calci al vento, vedemmo sfumar la luce” (Ballata degli impiccati)
- “Tu prova ad avere un mondo nel cuore e non riesci ad esprimerlo con le parole” (Un artista)
- “La domenica delle salme gli addetti alla nostalgia accompagnarono tra i flauti il cadavere di Utopia (La domenica delle salme)
- “Ah che bellu caffè, sulo ‘n carcere ‘o sanno fa’, co’ ‘a recetta ch’a Ciccirinella, compagno di cella, ci ha dato mamma” (Don Raffaè)