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A scuola di fallimento da Francesca Corrado "Insegno a fallire meglio"

Lezioni di fallimento con Francesca Corrado "insegno a fallire meglio"

La Scuola del Fallimento di Francesca Corrado. "Il metodo del fallimento fa lavorare le persone sulle potenzialità inespresse".

In due mesi, cinque eventi destabilizzanti. Un problema di lavoro: non è stato rinnovato un progetto di ricerca e si è chiuso un altro lavoro su cui contavo. È finito un amore quando fino a un attimo prima si parlava di convivenza. Poi le condizioni di salute di mio padre. Pensavo di essere su un terreno solido e invece tutto stava franando. Era il 2015 e avevo 34 anni“. In questo modo Francesca Corrado arriva a ideare la sua “Scuola del Fallimento“, un luogo dove non si impara a non fallire, ma a fallire meglio e ad accettare il fallimento.

Il fallimento come opportunità

Intervistata da Huffingtonpost, Francesca Corrado racconta cosa sta dietro alla sua Scuola del Fallimento, perché, afferma, “Il fallimento fa parte del successo“. “Viviamo in una società che vuole il successo prima di tutto il resto. Così spesso rincorriamo modelli che non esistono. Prendiamo i social: ti costringono ad interrogarti costantemente sulla tua mancata perfezione, sui tuoi mancati successi. Quello che ti mostrano è però molto lontano dalla realtà” spiega Francesca Corrado.

La scuola di Francesca Corrado è nata da una difficile esperienza personale vissuta dalla ricercatrice. “È stato l’Alzheimer, la malattia di mio padre a cambiare tutto, a spingermi a cercare delle risposte. Mi chiedevo come funzionava il cervello, perché mio padre non mi riconoscesse più. Ragionare su lui, sulla malattia, mi ha aiutato a mettere in pratica studi e ricerche. Quello che mi ha aiutato più di tutto è stato essere a contatto con malattia. Prima pensavo che tutto mi stesse franando i piedi, poi studiando mi sono resa conto che quello che mi stava succedendo poteva essere in realtà una svolta. Mettere in pratica quello che leggevo nelle ricerche poteva essere d’aiuto anche per me” spiega. “Oggi so che qualunque cosa accada c’è sempre un modo e un tempo per ricominciare“.

Fallimento, innovazione e ceratività

Lavorare sul fallimento “È un lavorare sulla consapevolezza di sé, su ciò che si ritiene valore. È un far accadere le cose che riteniamo importanti: non solo un bel conto in banca, la macchina più grande o la casa più grande del nostro vicino. Il metodo del fallimento intende far lavorare le persone sulle loro potenzialità, sulle potenzialità che si possono rafforzare nel tempo. Spesso le scelte ci fanno deviare dalla nostra vera natura o dai nostri desideri. Il fallimento va inteso come un feedback che ti dice se stai andando nella giusta direzione. È un’opportunità per ripensare a se stessi a quel che si desidera. Dall’altra parte non possiamo dimenticare che ogni scelta comporta margine di errore. E spesso gli errori sono sempre gli stessi. La scuola insegna a ritornare sul luogo del delitto, dove abbiamo commesso gli errori, per capirne perché li abbiamo fatti, perché continuano a ripetersi. È un approccio scientifico al fallimento. Spesso gli imprenditori di vecchia generazione confondono fallimento con violazione. Quello che studiamo noi sono i fallimenti da cui nascono innovazione e creatività” spiega Francesca Corrado.