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Marco Carta, il vigilante: "Viavai sospetto nei camerini e in bagno"

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Marco Carta arrestato in Rinascente, la testimonianza del vigilante: "Viavai nei camerini"

L’arresto del cantante Marco Carta con l’accusa di aver rubato sei magliette per un valore totale di 1200 euro alla Rinascente di Milano non è stato convalidato dal giudice. La versione dell’ex trionfatore di Amici è stata infatti confermata dalla 53enne fermata insieme a lui. Carta potrebbe dunque essere presente al processo il prossimo 20 settembre. Ad esprimersi sulla vicenda è stato anche un vigilante che avrebbe seguito il cantante e l’amica all’interno del negozio, quando si stava svolgendo un’iniziativa promozionale. Stando a quanto riportato nei verbali, il dipendente avrebbe riferito di aver visto Carta entrare in camerino, con l’amica che gli passava una a una tutte le t-shirt. Quando il cantante è uscito dal camerino, però, quelle magliette non c’erano più, mentre Carta si è diretto in bagno. Sarebbe in questo frangente, stando a quanto riportato da Giornalettismo.it, che sarebbero stati rotti i sensori antitacheggio.

Il doppio sistema antitaccheggio

Dai capi di abbigliamento sarebbero infatti stati tolti gli antitaccheggio, ma forse non tutti sanno che il sistema di vigilanza della Rinascente prevede anche la presenza di un secondo tagliando sui capi d’abbigliamento più costosi. Sarebbe stato proprio questo secondo sensore a far scattare l’allarme e di conseguenza l’arresto del cantante. Carta si è subito dichiarato innocente, affermando di non aver in alcun modo compiuto il furto. Il giudice si è detto convinto di tale spiegazione, motivo per il quale il fermo non è stato convalidato. Il processo quindi è rimandato al 20 settembre: in quella circostanza verranno valutati anche i filmati delle telecamere di sorveglianza presenti nello store, che potranno confermare o smentire la versione del cantante.