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Giovane, donna, e con un animo rivoluzionario: la fondatrice dell’e-commerce Birre Da Manicomio

giovane donna

Una giovane donna ha deciso di fondare un sito e-commerce sulle birre artigianali e ci racconta il suo successo.

Oggi lo staff di notizie.it intervista la founder di Birredamanicomio.com, il più grande e-commerce di birre artigianali in Italia

Come nasce l’idea di Birre Da Manicomio?

Sono nata all’interno della vendita all’ingrosso, mio padre importava birra dall’estero da quando sono nata. Ho iniziato a lavorare all’interno dell’azienda di famiglia dopo un percorso di studio totalmente differente. Avvicinarmi al mondo del lavoro mi ha portato ad avere nuovi stimoli, nuove idee e a vedere le cose con occhi diversi. Nel 2008, quando l’on-line era ancora una cosa nuovissima in Italia, mi viene lanciata una sfida da un nostro consulente finanziario. Perché non inizi a vendere sul web? Avevo 20 anni, ed ero una donna, quello di più lontano che poteva esserci dal mondo delle birre.

I vini mi avevano stancato, ne era pieno il mondo e soprattutto ne era pieno già il web e la testa della gente. Così mi sono messa all’opera. In quegli anni non esistevano corsi, guide o in generale qualcuno che ti potesse dare delle dritte, era un commercio totalmente nuovo, e il mondo dell’ e-commerce era per lo più una novità anche per chi lavorava nel settore web.

Ovviamente in azienda nessuno ci credeva, tanto meno mi avevano preso sul serio. Sono stati anni difficili dove ho dovuto scontrarmi con il maschilismo del settore, e soprattutto con l’assenza di una guida. Ho passato anni di frustrazione, ma solo poche volte ho pensato di chiudere tutto e abbandonare il progetto. Purtroppo non avendo avuto supporto economico l’agonia si è protratta parecchio. Quel poco che guadagnavo lo spendevo cercando qualcuno che sapesse aiutarmi nel web, dopo un po’ ho capito che erano soldi buttati.

Meno gli altri ci credevano e più mi intestardivo. Facevo prove su prove, cambiando metodo di vendita, prodotti, stile. Poi ho deciso di investire su me stessa. Gli anni passavano e il sistema si stava popolando, così ho iniziato a fare tutti i corsi possibili e immaginabili per reperire competenze. In questo modo avevo iniziato ad essere autonoma e avevo anche le capacità per poter valutare il lavoro di altri, mi si è aperto un mondo.

Quando è decollato Birre Da Manicomio?

La svolta vera e proprio avviene nel 2016 ma già da prima avevano iniziato a cambiare un po’ le cose. Infatti inizialmente il sito era generalista, era un Amazon degli alcolici; poi man mano ho iniziato a spostare l’attenzione sulle birre, fino a diventare un vero e proprio contenitore di birre artigianali, un sito per una nocchia specifica” gli amanti di birra”. Fu così nel 2016 in uno dei miei incontri con un importatore di birre americane, durante una degustazione lui esordisce con “questa birra è da manicomio!” e da lì ho cambiato il nome al sito in birre da manicomio. In fondo le migliori idee vengono sempre al di fuori dell’ufficio.

Hai visto cambiamenti nel settore delle birre artigianali?

Il mondo del commercio on line è cambiato velocemente negli ultimi anni, e continua a cambiare ogni giorno, bisogna essere molto recettivi a questi cambiamenti, essere pronti a captarli e a volte anche a prevenirli. Il mondo delle birre artigianali in questo caso è cambiato altrettanto velocemente: ha iniziato a svilupparsi in Italia una cultura sulla birra, hanno iniziato a spopolare le birre artigianali e le birre artigianali italiane. Uno scenario che fino a qualche anno fa non era pensabile nemmeno da noi del settore. In fondo l’Italia è sempre stata una nazione di vini, e per i vini è famosa nel mondo. La cultura birraia era riservata ai pub e agli amanti delle birre che trovavano nei pub il loro paradiso. Ora non è più così

Che cosa è cambiato e come hai affrontato questo cambiamento?

Si sono aperti insieme scenari ancora nuovi: come la birra non più come aperitivo ma abbinata al cibo, e non stiamo parlando del classico hamburger o pizza ma di piatti sofisticati, come si usa con il vino. Iniziarono ad interessarsi anche persone totalmente neofite o persone che venivano dalla cultura del vino. C’era quindi la necessità di creare cultura per questo nuovo settore e condividere le nostre conoscenze.

Nasce così il blog dove cerchiamo di affrontare tema per tema, dando skills utili e non generaliste o complicate, e iniziamo a strutturare il sito per queste esigenze, un sito che fosse fruibile anche a chi di birra non ne capiva gran che.

Mi sono messa nei panni di chi non ne sa molto e ho pensato a dei filtri che potessero aiutarli nella scelta: suddividere le birre per colori, per sapori (i più elementari come dolci, amare ecc) e poi per i più esperti per stili, brand. Abbiamo creato delle categorie semplici e intuitive dove le birre vengono suddivise per l’immediatezza della conoscenza comune. Questo è stato uno dei nostri punti di forza.

Per venire incontro a chi si sta avvicinando a questo mondo (che diciamolo, come cerco di spiegare nel blog, è molto più colorato e vasto di quello dei vini) abbiamo creato una serie di kit degustazione a seconda delle “caratteristiche” che secondo noi possono più riscontrare i gusti e gli interessi. Abbiamo fatto così dei kit suddivisi per le più famose e conosciute “selezione monastero bionde” e “selezione monastero scure” “selezione ipa” oppure per abbinamenti: “selezione beer & desert”, “ selezione beer e grill” e così via.

Quindi in questo caso il cambiamento ha portato un vantaggio al settore?

Certamente si. Ogni cambiamento può essere molto positivo o molto negativo, dipende sempre da come si affronta, è come il bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto. Se cogli il cambiamento in anticipo e lo usi a tuo favore, allora oltre ad essere positivo sarà molto fruttuoso!