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Roberto Fabbri: "Con la mia musica vorrei azzerare tutte le distanze"

Roberto Fabbri Hammam

Nell'intervista esclusiva, Roberto Fabbri, uno dei più grandi chitarristi italiani, racconta la collaborazione con Edin Karamazov e il nuovo singolo.

La chitarra è la sua eterna compagna di vita. Non un semplice lavoro, ma una passione profonda che è parte integrante della sua quotidianità. L’unione di sinfonie dà vita a un singolo che richiede di andare oltre l’apparenza e al di là della superficie, per scoprire i messaggi più speciali che vuole comunicare. Roberto Fabbri è considerato uno dei più grandi chitarristi classici italiani, noto in tutto il mondo grazie a un’intensa attività concertistica e per le sue numerose pubblicazioni di antologie e metodi, con migliaia di copie vendute per Carisch/Hal Leonard Europe. È docente di chitarra classica al Conservatorio Statale di Musica “Gaetano Braga” di Teramo, dove ha fondato e dirige il primo dipartimento presente in un Conservatorio Statale, dedicato espressamente alla chitarra nei suoi diversi generi: classico, dell’800, flamenco, jazz, pop, rock e fingerstyle. Nell’intervista esclusiva Roberto Fabbri ha parlato del suo nuovo singolo, “Hammam”, arricchito dalla raffinata collaborazione di Edin Karamazov. Lo spartito del brano in versione solo guitar si può trovare nel suo disco “Beyond”, pubblicato nel 2010.

Roberto Fabbri presenta “Hammam”

La chitarra e il liuto rappresentano idealmente l’Occidente e l’Oriente, proprio come il videoclip, che è perfetta unione dei due mondi, armonioso incontro tra culture. La sua è una melodia incalzante dal potere ipnotico e immaginifico.

Roberto Fabbri ha descritto il progetto e il lavoro che stanno alla base del suo nuovo singolo, “Hammam”. Il progetto nasce nel lockdown, in un periodo in cui gli spettacoli erano annullati e i teatri chiusi. Era un periodo in cui sono rimasto forzatamente in casa, risultando persino positivo al Covid-19. Il brano lo scrissi dieci anni prima, fatto solo di chitarra, ispirato all’Oriente e con l’intenzione di mandare un messaggio di incontro tra culture, raggiungendo una condizione di parità con gli altri esseri umani“, ha spiegato.

Sull’amicizia con Karamazov ha raccontato: “Ho conosciuto Edin nel febbraio del 2009. Eravamo in cartellone entrambi per il Guitar Art Festival di Belgrado. Lui suonava in duo con Sting e io il giorno successivo avrei aperto il concerto di Ennio Morricone all’Arena della città serba davanti a 20.000 persone. Ci riproponemmo di fare in futuro un progetto insieme ed ora abbiamo realizzato quel proposito, anche se a distanza causa Covid. La scelta del cartoon è naturalmente dettata dall’impossibilità di incontrarci realmente per suonare, tuttavia questo conferisce ancora più forza al messaggio di rinascita del video stesso. La scritta “Rispetto” che appare in tutte le lingue del pianeta serve a dare un messaggio di speranza per il futuro”.

Roberto Fabbri Hammam

“Gli artisti girano il mondo e i molti impegni ci costringono spesso lontani e occupati. L’isolamento dovuto all’emergenza sanitaria mi ha permesso di dare il via al progetto. Così è iniziata la collaborazione con Edin Karamazov. Il videoclip è un cartone che spiega meglio il messaggio che vogliamo mandare. La chitarra rappresenta l’Occidente, il liuto l’Oriente. Io suono al centro della cristianità, a San Pietro, lui davanti a Santa Sofia. Istanbul è porta tra Oriente e Occidente. Poi appare una sorta di bosco: è un non-luogo in cui la musica si incontra. È un luogo ancora più alto in cui i diversi generi si fondono, senza alcuna distinzione culturale. È un messaggio che ho a cuore e che ci tenevo a trasmettere sia nel video sia nella mia canzone. Vorrei azzerare ogni tipo di distanza, ha sottolineato.

Poi il suo bellissimo messaggio: Il rispetto è fondamentale: solo il rispetto l’uno per l’altro garantisce convivenza e superamento delle diffidenze. Il mio è un augurio: credo che con il rispetto si possa uscire anche da un momento così difficile come quello della pandemia”. Il bosco è metafora di un incontro umano e non solo musicale. Il rispetto è un bene prezioso che davvero garantisce armonia e serenità.

A proposito dell’Hammam, la pratica di purificazione spirituale con la quale liberarsi dai propri beni materiali che dà il titolo al brano, ha commentato: “Ho scelto questa pratica non solo per il grande fascino che mi genera, ma anche per l’idea di “mettersi a nudo” che racchiude. È un messaggio anche prettamente francescano. Spesso si valorizza troppo il possesso e si ha a cuore i beni materiali, quando in realtà ciò che conta davvero è altro”.

Roberto Fabbri Hammam

Sui nuovi progetti ha fatto sapere: “Ho usato la chitarra per alleviare la solitudine del lockdown, ma ho sfruttato l’isolamento e la chiusura forzata anche per lavorare su nuovi progetti. Ho avuto modo di stare più con me stesso, ma per fortuna ho continuato anche ad avere contatti con i miei studenti, tenendo lezioni a distanza per gli alunni del conservatorio. Se mi danno una chitarra e mi chiudono in una stanza, io vivrei benissimo”, ha detto con il sorriso. Quindi ha svelato: “Realizzerò un disco e un libro legati a tutte le trascrizioni per chitarra classica dei brani più famosi di Lucio Battista”.