> > Liguria, popcorn e caramelle comprati con soldi pubblici

Liguria, popcorn e caramelle comprati con soldi pubblici

soldi pubblici

Il pubblico ministero contesta a 19 ex consiglieri regionali della Liguria spese effettuate con soldi pubblici, che svariati acquisti

Il pubbblico ministero Massimo Terrile ha contestato delle spese effettuate da 19 ex consiglieri regionali della Liguria con soldi pubblici. Il pm ha domandato e ottenuto il sequestro per le indagini preliminari per la legislatura 2005-2010. I consiglieri regionali della Liguria coinvolti avrebbero speso soldi pubblici per acquisti personali e non istituzionali, che comprendono materiale e servizi di vario tipo.

Soldi pubblici spese

Le spese contestate sono dei generi più disparati. Queste comprenderebbero pasti al ristorante, notti in alberghi e ricevute di taxi. Ma non solo. Con i soldi oubblici sarebbero stati acquistati anche videogiochi, fazzoletti, sigarette, i popcorn, le caramelle. L’elenco prosegue con merendine, frutta e verdura, gelati, libri (come manuali per smettere di fumare) e dvd, chewing gum, colazioni al bar, aperitivi e gratta e vinci. Davvero imbarazzante. Sono 19 gli ex consiglieri regionali della Liguria, per la legislatura 2005-2010.

Il pm ha domandato ed ottenuto il sequestro per le indagini preliminari. La richiesta del pm è stata accettata dal gip, e la Guardia di finanza ha quindi dato inizio alle procedure di sequestro. Ci sono dei nomi pesanti. Infatti, tra gli ex consiglieri ai quali saranno bloccate le somme, c’è anche il senatore uscente Vito Vattuone, capolista del Pd nel collegio plurinominale per il Senato in Liguria alle prossime elezioni. A lui sono contestate spese non istituzionali fatte con soldi pubblici per una cifra di circa 7mila euro.

Gli ex consiglieri che anno subito la disposizione del blocco delle somme sono 16 su i 19 coinvolti. Tre di questi individui, Gianni Plinio, Gabriele Saldo e Matteo Rosso (unico ancora consigliere regionale), hanno già dato indietro la quantità di denaro contestata.

Ex consiglieri coinvolti

Tutti gli ex consiglieri regionali della Liguria devono rispondere alle accuse di peculato per avere usato soldi pubblici per spese non istituzionali. A disposizione delle fiamme gialle, un conto corrente con 17mila euro, ossia l’intera somma, è stato messo a disposizione da Carlo Vasconi. Il pm aveva domandato negli scorsi giorni il rinvio a giudizio per Matteo Rosso, oggi anche esponente di Fratelli d’Italia. Chiesto il giudizio anche per Franco Orsi, Gabriele Saldo, Gino Garibaldi, Luigi Morgillo e Pietro Oliva. Per quanto concerne il Pd, sono nell’elenco Vito Vattuone, adesso segretario regionale e candidato alle elezioni politiche nel collegio proporzionale per il Senato in Liguria, Luigi Cola, Nino Miceli, Michele Boffa, Ezio Chiesa, Moreno Veschi e Minella Mosca. Il rinvio a giudizio è stato chiesto per loro dal magistrato. Sono coinvolti nell’indagine, tra i Verdi, Carlo Vasconi e Cristina Morelli. Con Rifondazione comunista ci sono Giacomo Conti e Vincenzo Nesci. Per l’allora Alleanza Nazionale Alessio Saso e Gianni Plinio (ora schierato con Casapound). L’udienza preliminare è prevista per il 20 marzo prossimo di fronte al gup Massimo Cusatti.

Già state rinviate a giudizio, per quella legislatura, 13 persone. Per il centrodestra, l’odierno presidente del consiglio regionale Francesco Bruzzone (esponente della Lega), Sandro Biasotti (deputato e attuale coordinatore di FI nella regione Liguria), Nicola Abbundo, Angelo Barbero, Fabio Broglia, Giovanni Macchiavello, Matteo Marcenaro, Luigi Patrone e Franco Rocca, attuale sindaco di Zoagli. Poi Tirreno Bianchi, Rosario Monteleone (di Udc). Carmen Patrizia Muratore e Giovanni Battista Pittaluga.
Sono già stati condannati, sempre nella legislatura 2005-2010 la nuora di Mastella Roberta Gasco (Udeur), alla quale erano stati dati 2 anni e 4 mesi e che aveva risarcito il danno, Franco Bonello (Unione a sinistra), condannato a 4 anni e 5 mesi, e Lorenzo Castè (Prc), condannato a 4 anni e 11 mesi.