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Lino Banfi: "A mia moglie Lucia devo tutto"

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Lino Banfi racconta al settimanale "Chi" il suo rapporto profondo con la moglie e la sua vita modesta, nonostante la fama e il successo.

Deve tutto a suo moglie. Lino Banfi racconta al settimanale “Chi” della malattia che ha colpito la donna. L’attore è sempre stato un emblema di umiltà e di un comportamento con moglie e figli esemplare: “Fin dall’inizio, quando i miei colleghi si divertivano tra sesso e festini, io stavo a casa con le pantofole, con la moglie e i figli”.

Un matrimonio in segreto

I due si sono sposati in gran segreto, vista la relazione non approvata dal padre di lei. Nessun festeggiamento, ma promette che si rifaranno alle nozze d’oro: “A Lucia devo tutto. Mollò tutto per me, con il padre che voleva uccidermi, perché la portavo via. Facemmo la famosa “fujitina”: ci sposammo alle 6 del mattino in una sacrestia. Il matrimonio durò 5 minuti, uscendo da le promisi: alle nozze d’oro daremo una festa da principi. Così è stato, abbiamo festeggiato a Roma con principi veri che neanche conoscevo, ma avevo invitato pur di farla sorridere.” Hanno condiviso tanto insieme e ora volevano passare degli attimi di tranquillità, divertendoi e rilassandosi, ma la donna è stata colta da una brutta malattia: “Non abbiamo mai fatto un viaggio all’estero o una crociera. Adesso che era arrivato il momento. Mi spiace non poterlo più fare. Io e Lucia avremmo potuto finalmente divertirci come ci meritiamo. Invece, purtroppo, si è ammalata”.

Il consiglio di Totò

In quanto al suo nome d’arte invece, racconta: “Il mio nome d’arte? Totò mi disse che portava male accorciare i cognomi e mi consigliò di cambiarlo. Dissi: “Ecco perché sono un morto di fame, perché mi faccio chiamare Lino Zaga”. Cambiai il cognome: un maestro elementare aprì una pagina a caso del registro, venne fuori Aurelio Banfi. Ho cercato per anni questo Aurelio Banfi, non l’ho mai trovato: dato che sono credente, può darsi che non sia mai esistito.”