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Lyuba, la mamma del soldato russo che riconosce suo figlio prigioniero

La Russia mente sul destino dei soldati ma una madre ha riconosciuto il figlio

Lyuba è la mamma del 20enne Danya, un soldato russo e che riconosce suo figlio prigioniero dopo essersi sentita dire che non era mai partito al fronte

Sta suscitando molto scalpore la storia di Lyuba, la mamma del soldato russo che riconosce suo figlio fatto prigioniero dagli ucraini e a cui era stato detto invece da Mosca che non era partito affatto e che era in sede. La donna è madre del 20enne Danya, aspirante neurochirurgo di Sokol, cittadina russa vicino a Vologda. Lyuba da un po’ non riceveva più telefonate del figlio e il 27 febbraio le arriva un sms:  “Sono un ufficiale dell’esercito ucraino, sai dov’è tuo figlio?”. A seguire le generalità di Danya, poi la notizia: “È nostro prigioniero, in Ucraina”. Una foto del giovane bendato fuga i dubbi della madre: “L’ho subito riconosciuto. Subito dopo hanno chiamato in collegamento video, lui era senza volto coperto e ci hanno fatto parlare”. 

La mamma del soldato russo che riconosce il suo Danya

A quel punto Lyuba registra la conversazione con il figlio e chiama il comando, dove invece le dicono che Danya “è in sede e non è partito per l’Ucraina”. Il sunto è che l’esercito russo mente e l’avvocatessa Anna Smirnova ha spiegato di aver chiesto chiarimenti: “Le richieste scritte sono state inviate agli uffici della procura militare e distrettuale, al comando del distretto militare occidentale,  all’Fsb, all’unità militare. Siamo stati nell’ufficio di registrazione e arruolamento militare, nell’ufficio del procuratore militare, alla Croce Rossa”. 

La richiesta ufficiale all’esercito russo

E ancora: “Per il momento non c’è alcuna conferma ufficiale della cattura del soldato Vorobyov da parte del Ministero della Difesa ma non c’è nemmeno una confutazione. Se tutto quello che Lyuba ha visto è un fotomontaggio o un falso, che si mostri alla madre un figlio vivo e sano”. Poi l’appello di Lyuba: “Vi chiedo di trovare mio figlio, di informarmi su dove si trova e sullo stato di salute. Vi chiedo di prendere urgentemente misure per riportare mio figlio nel territorio della Federazione Russa. Vi chiedo di verificare la legittimità del suo coinvolgimento in un’operazione militare sul territorio dell’Ucraina e di riferire sui risultati di tale controllo”.