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Mafia, Mattarella al Centro "Pio La Torre": "Coscienza pubblica ripudi ogni violenza"

Mattarella mafia la torre

Ricordando l'assassinio di La Torre e Di Salvo per mano della mafia, Mattarella invita a consolidare una coscienza pubblica che ripudi la violenza.

Nel giorno del trentanovesimo anniversario dalla morte, causata dalla Mafia, di Pio La Torre e Rosario Di Salvo, il Capo dello Stato Sergio Mattarella ha inviato un messaggio al Presidente del Centro di studi “Pio La Torre” Vito Lo Monaco.

Mafia, il messaggio di Mattarella al Centro Studi La Torre

Educare gli studenti al rispetto dei principi civici significa porre le basi per costruire una collettività futura libera da ogni forma di condizionamento criminale“. Inizia così la nota inviata a Lo Monaco con cui il Presidente ha manifestato il suo apprezzamento verso il Progetto educativo promosso ogni anno dal Centro come tangibile contributo al consolidamento di una coscienza pubblica che ripudia ogni espressione di violenza.

Ha poi apprezzato l’evento organizzato in occasione dell’anniversario del delitto che, attraverso un dialogo con le giovani generazioni, contribuisce a mantenere viva la memoria delle vittime della lotta contro la criminalità organizzata quali grandi esempi di impegno civico e di senso dello Stato per l’intera collettività.

Mafia, Mattarella al Centro La Torre: “Difendere la cultura della legalità”

Mattarella ha continuato il suo messaggio affermando che vanno incoraggiate in ogni modo le iniziative volte a diffondere la cultura della legalità quali contributi essenziali al processo, storicamente ineluttabile, di sradicamento dalla società dei fenomeni mafiosi“.

Mafia, messaggio di Mattarella: come morirono La Torre e Di Salvo

Pio La Torre, segretario regionale comunista e deputato all’Assemblea regionale siciliana e al Parlamento, era attivamente impegnato nella lotta contro la mafia e nella mobilitazione contro l’installazione dei missili a testata nucleare a Comiso. Aveva inoltre elaborato il disegno di legge che introdusse il reato di associazione mafiosa e gli strumenti dei sequestri e delle confische ai patrimoni mafiosi.

Rosario Di Salvo, appartenente allo stesso partito, collaborava con lui come impegno di militante comunista pur conoscendo i pericoli a cui andava incontro. Il 30 aprile del 1982 vennero assassinati mentre stavano viaggiando insieme a bordo di un’auto. Fermatisi ad uno stop, furono raggiunti da una raffica di colpi di pistola. La Torre morì all’istante mentre Di Salvo ebbe il tempo per estrarre una pistola e sparare alcuni colpi prima di soccombere.

Al mattino di ogni 30 aprile i compagni di Pio e Rosario si riuniscono sotto la lapide posta in via Turba, luogo dell’assassinio.