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Manca la neve e produrre quella artificiale costa troppo

Manca la neve e produrre quella artificiale costa troppo

Sull'arco alpino italiano manca la neve e usare dei cannoni sparaneve per produrre neve artificiale è troppo dispendioso

Sull’arco alpino italiano manca la neve e usare dei cannoni sparaneve per produrre neve artificiale è troppo dispendioso

Quella artificiale non è una soluzione alla mancanza di neve

Negli ultimi 15 anni si è perso il 63% di coltre sull’arco alpino italiano. Negli ultimi mesi ci sono state pochissime precipitazioni. Inoltre, è stato registrato il minimo storico di nevicate tant’è che i comprensori sciistici sono stati innevati per il 90% con i cannoni sparaneve.

Legambiente ha lanciato l’allarme nel suo dossier. I dati dello studio spiegano quanto può essere pericoloso usare la neve artificiale.

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Dispendio di acqua, denaro ed energia

Manca la neve, ma innevare le piste da sci con i cannoni non è una pratica sostenibile. I lati negativi della neve artificiale comprendono aspetti ambientali, economici ed energetici.

Per produrre la neve vengono utilizzati i bacini idrici in una nazione, l’Italia, che vive una crisi idrica a causa della siccità. Inoltre, l’uso di cannoni sparaneve rappresenta uno spreco di denaro pubblico. Infatti per innevare artificialmente un chilometro di piste servono 45mila euro a stagione.

L’allarme di Legambiente

“Secondo una stima la produzione di neve solo nei comprensori del bacino dell’Adda è costato 15 milioni di euro” spiega il responsabile scientifico di Legambiente Damiano Di Simine.

La risposta degli esercenti non si è fatta attendere, alcuni di loro hanno detto: “Ci siamo solo adeguati ai cambiamenti climatici, ci sono soldi pubblici, ma anche molti investimenti privati e non c’è consumo di acqua perché la neve programmata e sparata in pista torna ad essere una risorsa idrica“.

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