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Manifestazioni no Green Pass, Petronzi: "A Milano da sabato si cambia film"

Giuseppe Petronzi

Giuseppe Petronzi, il questore della città di Milano si esprime sulle Manifestazioni no Green Pass e annuncia un cambio di linea

Giuseppe Petronzi, il questore della città di Milano si esprime sulle Manifestazioni no Geen Pass e annuncia un cambio di linea: “A nessuno sarà permesso infastidire la collettività”

Giuseppe Petronzi sulle Manifestazioni no Green Pass

Il questore della città di Milano, Giuseppe Petronzi, intervistato da Repubblica, annuncia un importante cambio di strategia verso le manifestazioni no Green Pass. Saranno consentiti solo presìdi statici, ai manifestanti non sarà consentito infastidire automobilisti e la collettività. Da sabato vedremo un film diverso rispetto a quello visto finora. Dopo una lunga fase di studio di un fenomeno nuovo, le idee si chiariscono sempre più. Speriamo in una risposta anche più intelligibile per la città.”

Giuseppe Petronzi sulle manifestazioni no Green Pass: “Non dovranno danneggiare la città”

Per Petronzi la protezione dei cittadini e delle infrastrutture della città di Milano sono i due punti fondamentali della questione: “È importante non far degenerare la situazione: danneggerei la città e il rimedio sarebbe peggiore del male. Riteniamo aver fatto ricorso a tutti gli strumenti a disposizione e mi riferisco a prescrizioni, misure preventive come daspo, fogli di via, arresti e denunce. Se non si raggiungerà un percorso realmente condiviso, si studieranno soluzioni che possano permettere loro di spiegare davvero le loro ragioni, invece di andare ad infastidire i poveri automobilisti e la collettività. Noi eserciteremo ogni azione utile a far rispettare il progetto che ci daremo. Non vogliamo forzare. Ma se un presidio è statico è statico.”

Giuseppe Petronzi sulle manifestazioni no Green Pass: cosa c’è dietro le proteste

Infine una chiosa sull’eterodirezione dietro l’organizzazione delle proteste: Non c’è mai un’unica mente. Direzione e obiettivi cambiano ogni volta. E gli elementi caratterizzati ideologicamente non hanno mai preso la testa della manifestazione. Capisco che certe presenze, ad esempio Paolo Maurizio Ferrari, possano deviare l’attenzione. La realtà, e questo spiega anche il limite della nostra risposta, è che in maggior parte sono non violenti. Nessuno ha fatto una scritta sui muri o rotto una vetrina. Chi ha attaccato il gazebo dei Cinque Stelle, chi ha minacciato Sala, chi ha provato ad andare alla Camera del Lavoro o ha alzato i toni e le mani contro i giornalisti, è stato perquisito e denunciato. Magari prendendo già delle condanne serie grazie alla tempestività dell’autorità giudiziaria.”