Ilaria Minucci Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, lo aveva capito subito che si trattasse di uno scherzo telefonico: è questa la dichiarazione rilasciata dal sottosegretario Alfredo Mantovano sulla “trappola” organizzata da due comici russi ai danni del premier. La convinzione del politico, tuttavia, è stata prontamente smentita da uno dei due autori dello scherzo.
Scherzo di due comici russi a Meloni, Mantovano: “Lo ha capito subito”
Alfredo Mantovano, sottosegretario alla presidenza del Consiglio con la delega ai servizi, è stato intercettato dai giornalisti mentre si aggirava nei pressi di Palazzo Chigi. I cronisti, che hanno interrogato il politico chiedendogli come sia stato possibile che due comici russi siano riusciti a penetrare la sicurezza del Governo e avere una lunga conversazione telefonica con il premier Giorgia Meloni, spacciandosi per il Presidente della commissione dell’Unione Africana Moussa Faki, si sono scontrati con un muro di gomma e silenzio.
Mantovano, infatti, non ha risposto a nessuna delle domande che gli sono state poste a eccezione di una. Quando gli è stato chiesto quando Meloni avesse capito che non si trattasse di Faki ma di due comici russi, il sottosegretario ha esclamato: “Il presidente del Consiglio l’ha capito subito”.
Ai giornalisti che lo hanno incalzato su quel “subito”, il politico ha ribattuto: “E certo”. Poi è entrato a Palazzo Chigi, ignorando i cronisti.
Lexus smentisce: “Non si è accorta di nulla”
Lo scherzo telefonico orchestrato dai due comici russi Vovan e Lexus ha dato vita a grandi polemiche dentro e fuori dagli ambienti politici nazionali e internazionali. Per fare chiarezza su quanto accaduto, uno dei due uomini, Lexus, è stato ospite di Otto e mezzo su La7, apparendo in videocollegamento.
Il comico, nel commentare quanto accaduto in occasione dello scherzo a Meloni, ha categoricamente smentito quanto asserito da Mantovani.
“Meloni non ha capito si trattasse di uno scherzo”, ha rivelato Lexus. “In realtà la telefonata è durata 30 minuti, e lei voleva continuare. Siamo noi che abbiamo chiuso. Mi dispiace”.
