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Patto di stabilità, Meloni dopo il bilaterale Francia-Italia: “Punti di convergenza tra i due Paesi”

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Il premier Meloni ha parlato di “convergenze con la Francia sul patto di stabilità” dopo un incontro con il leader francese Macron.

Ci sarebbero alcune “convergenze con la Francia sul Patto di stabilità”: è quanto rivelato dal presidente del Consiglio Giorgia Meloni dopo il bilaterale con il presidente francese Emmanuel Macron.

Meloni: “Convergenze con la Francia sul patto di stabilità”

Il premier Meloni ha avuto un incontro bilaterale con il suo omologo francese Emmanuel Macron. Il confronto tra i due leader si è tenuto a margine della seconda giornata della riunione del Consiglio europeo a Bruxelles, incentrata sull’adesione dell’Ucraina all’Unione europea.

Durante il bilaterale, sulla base delle informazioni sinora diffuse, Francia e Italia hanno affrontato svariati argomenti.

L’ipotesi del veto dell’Italia

“Ci sono diversi punti di convergenza”, ha dichiarato il presidente del Consiglio italiano al termine del confronto con Macron. Interrogata sulla riforma del Patto di stabilità, inoltre, Meloni ha dato una risposta che, seppur a tratti incoraggiante, lascia trapelare una certa incertezza sul tema.

“Le posizioni sono ancora abbastanza distanti, bisogna lavorare ancora”, ha detto il premier. Inoltre, commentando la possibilità che l’Italia ponga il veto, ha affermato: “Non la metterei così, ma io non posso dare l’ok a un Patto che non io, ma nessun governo, potrebbe rispettare”.

Migranti e Medio Oriente

Meloni, poi, si è soffermata sul tema dei migranti. “Sono molto contenta sulla parte immigrazione dove è passato per intero un paragrafo proposto dall’Italia che ribadisce il lavoro che viene anche sintetizzato nelle lettere di Ursula von der Leyen prima di ogni Consiglio europeo ma che negli ultimi consigli non era entrato nelle conclusioni a 27″, ha detto.

“Oggi viene inserito nelle conclusioni a 27 e prevede il lavoro sulla dimensione esterna; il blocco dell’immigrazione illegale; la lotta contro i trafficanti; una più efficace politica di rimpatrio e tutta la visione che l’Italia ha contribuito a far diventare visione dell’intero Consiglio europeo”, ha aggiunto.

Per quanto riguarda il Medio Oriente, invece, il premier ha garantito che è in corso una “discussione molto approfondita”. “Si è preferito ribadire le conclusioni dell’ultimo Consiglio europeo perché se avessimo in qualche maniera rinnovato quelle conclusioni probabilmente alcune divergenze avrebbero reso il lavoro difficile”, ha spiegato Meloni. “In ogni caso siamo tutti d’accordo sul fatto che occorra continuare a condannare gli attacchi di Hamas dello scorso 7 ottobre. Ribadire il diritto di Israele a difendersi e a farlo nell’ambito delle norme internazionali; lavorare su una soluzione di lungo periodo ‘due popoli in due Stati’. Abbiamo ribadito anche il lavoro sul fronte umanitario che l’Europa può fare e che l’Italia sta facendo”, ha concluso.