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Patto di stabilità, Diego Righini al Presidente Giorgia Meloni: "Spostare il dibattito dai Palazzi nelle 27 piazze delle Capitali europee

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“Spostare il dibattito sulla proposta del Nuovo Patto di stabilità dell’UE dai palazzi nelle 27 piazze delle capitali europee.”. E’ quanto chiede il componente dell'European Infrastructure Simulation and Analysis Centre in Italy

Spostare il dibattito sulla proposta del Nuovo Patto di stabilità dell’UE dai palazzi nelle 27 piazze delle capitali europee”. E’ quanto chiede il componente di EISAC.it – European Infrastructure Simulation and Analysis Centre in Italy, Diego Righini, alla Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.

Da manager e uomo di economia e impresa ho studiato la proposta sulle nuove regole di bilancio, debito e deficit del Governo italiano, guidato da Giorgia Meloni”, spiega Righini, “e ne condivido il progetto di escludere dal calcolo del deficit gli investimenti produttivi che creano posti di lavoro, innovazione e crescita dei mercati per le imprese private. Ma delle scelte di Giorgia Meloni non condivido la tattica politica con la quale la leader intende raggiungere l’obiettivo. Secondo me in questi tre mesi ha lavorato troppo nei palazzi del Governo Europeo e poco nelle piazze su questo tema che investirà il futuro delle nuove generazioni, rendendo l’Italia un Paese debole o forte sottolinea Diego Righini. Comprendo che chi governa una Nazione si muove con il titolo di Presidente del Consiglio dei Ministri, ma lei eredita dai precedenti governi, compreso il sopravvalutato Draghi, una posizione del Governo italiano troppo debole rispetto ai patti non scritti tra i Paesi europei. Francia e Germania fanno sempre il gioco delle parti, fanno finta di non essere d’accordo fino alla fine delle trattative per occupare ed influenzare le due posizioni contrapposte, per poi trovare una loro intesa ed imporla a tutti. Nascondendo il vero obiettivo Franco-Tedesco, diventare sempre di più i centri industriali europei delle costruzioni, dell’energia, della lavorazione delle materie prime come l’acciaio, dei trasporti e delle telecomunicazioni, difesa, in sintesi vorrebbero che lo loro imprese di Stato o private acquisissero la proprietà delle nostre imprese strategiche come ENI, ENEL, Leonardo, Ferrovie dello Stato e Poste, più la rete di TIM. Il loro progetto di conquista e sottomissione industriale dell’Italia si può compiere se il nuovo Patto di Stabilità UE ci imponesse regole così strette, di deficit e debito, da obbligarci a vendere quote d’imprese pubbliche per rientrare dal Debito e ridurre i servizi ai cittadini, famiglie ed imprese per ridurre il deficit. Sto consigliando da tempo a Giorgia Meloni, anche se non me lo ha richiesto, di utilizzare le piazze europee e coinvolgere i partiti alleati in Europa contro la stupida austerità voluta dai Paesi europei furbastri e dai Fondi Speculativi mondiali”.

Secondo l’esponente di EISAC.it “trattare nei palazzi è inutile e pericoloso, perché chi ha interesse che vinca l’austerità, cioè norme strettissime di bilancio, spingerà le agenzie di rating contro l’Italia per farci sottoscrivere il Patto di Stabilità e il MES. Esempio lampante è il precedente sulla tassa sugli extra-profitti bancari voluta inizialmente dal Governo italiano, poi ritirata dallo stesso dopo le pressioni di Moody’s sul Ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti, dimostrando un potere anomalo delle Agenzie di rating agitate dalle stesse banche italiane. Per Giorgia Meloni la piazza, o meglio le piazze europee, restano l’arma più forte per fare prevalere l’interesse del popolo europeo sui giochi dei burocrati europei, degli Stati sleali che proteggono i paradisi fiscali e le multinazionali sempre tese ad avere Stati deboli per fare grandi affari in Europa. Chiedo a Confindustria, Confartigianato, Confcommercio, Confesercenti, Confagricoltura, Coldiretti, i sindacati CGIL, CISL e UIL di fare quadrato in questi giorni intorno alla Presidente Meloni per difendere gli interessi del nostro popolo con regole di bilancio europee più rispettose degli investimenti produttivi”.