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Migranti, coro di no dalle regioni ai Centri per il Rimpatrio

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Campania, Emilia-Romagna, Toscana e Veneto contrarie ai Centri per il Rimpatrio. Favorevole la Liguria

Sull’emergenza migranti arriva un sonoro no al piano di Roma di aprire Centri per il Rimpatrio in ogni regione. Si profila all’orizzonte un confronto tra regioni e governo.

Annuncia infatti il presidente dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini: “Mi sono appena sentito con il ministro Piantedosi e ci siamo detti che ci vedremo a breve. Probabilmente ci sono stati dei misunderstanding per quanto riguarda la richiesta di incontro. Con Piantedosi non ho alcuna necessità o voglia di litigare perché l’ho conosciuto qui e lo ricordo come un ottimo prefetto di Bologna. Da parte mia c’è solo volontà di collaborazione.”

Le posizioni delle Regioni

Oltre che da Bonaccini il no è arrivato anche dal presidente della Toscana Emilio Giani, dal presidente del Veneto Luca Zaia e dalla Campania di Vincenzo De Luca. Favorevole invece la Liguria con Giovanni Toti.

Emilio Giani

Ha commentato il presidente della Toscana: “Per quello che mi riguarda non darò l’ok, non esprimerò mai la condivisione a nessun Cpr in Toscana. Si stanno prendendo in giro gli italiani, perché il problema dell’immigrazione, e noi dobbiamo affrontarlo, è come farli entrare e accoglierli, non buttarli fuori. Cosa c’entra il Cpr con la risposta ai flussi emergenziali così forti che arrivano oggi? Se arrivano questi immigrati col tormento, le sofferenze, le violenze che hanno subito, la risposta a livello mediatico è ‘faccio i Cpr, cioè faccio i luoghi che li buttano fuori’? Prima bisogna dare una risposta su come integrarli, accoglierli, poi si può parlare anche di coloro, di quei casi miseri e isolati da ordine pubblico e prevedere le lunghissime procedure per il rimpatrio.”

Luca Zaia

Toni più moderati da parte del presidente del Veneto che ha affermato: “Su un Cpr in Veneto io non ho mai parlato con nessuno. Noi non siamo stati contattati.”

Vincenzo De Luca

Polemica invece la posizione della Campania, con De Luca che ha sottolineato: “Non abbiamo capito ancora cosa voglia realizzare il governo, quindi siamo nell’impossibilità di esprimerci. Noi abbiamo già qui centri di accoglienza. Sono convinto sia un problema drammaticamente complesso, nel quale dovremmo fare uno sforzo per evitare demagogia e propagandismi, come quelli che abbiamo conosciuto da parte dell’attuale maggioranza. Dovremmo trovare una linea di condotta comune nel Paese, perché il tema è di una complessità enorme, epocale.”

Giovanni Toti

Di parere opposto è invece il presidente della Liguria che ha detto di aver “già dato a Piantedosi la disponibilità a collaborare per dare un’ordinata risposta a una crisi che non è risolvibile in pochi giorni e neppure esclusivamente a livello nazionale”. E pala della sua disponibilità a realizzare anche nella sua Regione un centro rimpatri. “I Cpr – spiega – hanno molto senso se aumentano gli accordi di rimpatrio, sono importanti, ma lo sono tanto quanto saremo in grado di attivare accordi di reimmissione degli immigrati negli Stati d’origine. Al momento riportiamo i cittadini solamente in Tunisia, Egitto e Nigeria ed è una piccola parte di coloro che arrivano.”