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Morta Isabelle Caro, modella-simbolo dell’anoressia

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E' morta a Tokyo Isabelle Caro, la modella simbolo dell'anoressia.

 

Pesava 31 chili su un’altezza di 1,64. Isabelle Caro è morta in ospedale a Tokyo a seguito di una polmonite lo scorso 17 novembre, anche se la notizia non è stata data prima del 29 dicembre, da un giornale svizzero. Non si conosce l’età esatta della modella, ma i media parlano di 28-30 anni.

Modella e attrice, lottava contro l’anoressia, e nel 2007 decise di diventare la protagonista della campagna choc contro l’anoressia, firmata da Oliviero Toscani. Le gigantografie di Toscani, in cui venivano esaltate le parti scheletriche del suo corpo devastato dalla malattia, suscitarono immediate reazioni opposte.
Accanto al fotografo si schierarono l’allora Ministro della Salute Livia Turco, alcuni stilisti tra cui Giorgio Armani, Roberto Cavalli, Dolce e Gabbana, che commentarono: “finalmente qualcuno dice la verità sull’anoressia, cioè che non è un problema della moda ma un problema psichiatrico”.
Completamente in disaccordo, invece, l’assessore del Comune di Milano Tiziana Maiolo, secondo cui si trattava di pornografia. Denunciavano una strumentalizzazione immorale o volgare il Codacons e la senatrice Mariella Burani Procaccini (Pd).

Toscani difese la sua campagna, definendola “una sorta di Urlo di Munch” contro la malattia.
In seguito a questa campagna gli stilisti avevano iniziato a prendere delle misure per non accettare modelle troppo magre. Tuttavia, solo la Spagna ha emanato delle regole che valgono per tutti, mentre in Italia, Gran Bretagna e Stati Uniti i professionisti della moda si autoregolano, con carte che non hanno valore d’obbligo.
Isabelle Caro soffriva di anoressia fin dall’età di tredici anni, e nel 2006 era entrata in coma, dato che pesava 25 chili per 1,65 m di altezza.