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Berlusconi, i grandi esclusi dall'eredità: giallo sul testamento

Berlusconi Silvio

Tra le prime domande che seguono la notizia della morte del leader di Forza Italia, c'è quella che riguarda gli eredi della sua immensa fortuna economica: chi ci sarà e chi no

12 giugno 2023: il fu Silvio Berlusconi. L’ora del passaggio del testimone. Chi ne farà parte? Tra le prime domande che seguono la notizia della morte del leader di Forza Italia, c’è quella che riguarda gli eredi dell’immensa fortuna economica che il Cavaliere ha accumulato durante la sua carriera politica e imprenditoriale.

Il patrimonio

Il patrimonio finanziario di Silvio Berlusconi comprende svariate attività. Alla fine degli anni Novanta si parlava di oltre diciotto miliardi di lire. Che sia diminuito? Probabilmente, anzi sicuramente. Ma certo è che non si tratta di una di quelle eredità per cui la seccatura di recarsi dal notaio rientra in quel detto per cui «è più la spesa che l’impresa». Qui l’impresa vale, eccome se vale. Dall’editoria al calcio, passando per la televisione e le proprietà mobili e immobili, gran parte dei beni del Cavaliere rientrava nella società chiamata Fininvest, azienda che detiene il reparto azionario della famiglia. Le partecipazioni in borsa della società arrivano a 2,8 miliardi di euro: inutile dire che, poco dopo l’apertura di stamani – Berlusconi è morto alle 9:30 –, i titoli sono andati in tilt.

Gli eredi

La volontà di Silvio era quella di lasciare gran parte del proprio patrimonio ai suoi figli, nello specifico a Pier Silvio (timone di Mediaset) e a Marina (timone di Fininvest e Mondadori). Pertanto, anche se il Cavaliere avesse deciso di dividere equamente i suoi beni tra tutti i figli, vi sarebbe una disparità inevitabile in favore dei due su citati, in quanto le loro quote, già più alte, sarebbero ulteriormente maggiorate. Per il momento non si conoscono notizie certe riguardo la gestione dell’eredità. Non resta che attendere.