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Morte Navalny, Times: "Ucciso da un pugno al cuore"

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Il Times ha riportato nuove informazioni sulla prematura morte dell'attivista russo Alexei Navalny

Il leader dell’opposizione a Vladimir Putin sarebbe stato probabilmente ucciso con un singolo pugno al cuore, una tecnica utilizzata dal KGB. A renderlo noto sembrerebbe essere stata una fonte all’interno della prigione in cui era detenuto.

Nuove rivelazioni sulla morte di Navalny

Come riporta il quotidiano britannico Times, secondo Vladimir Osechkin, esule russo e attivista per i diritti umani, i lividi trovati sul corpo sono compatibili con il metodo di esecuzione “con un solo pugno“. Si tratterebbe di una vecchia strategia utilizzata dai servizi segreti russi. “Addestravano i loro agenti a uccidere un uomo con un pugno al cuore, al centro del corpo. Era un segno distintivo del KGB” ha spiegato al Times. Osechkin, fondatore dell’organizzazione Gulagu.net, ha confermato inoltre che le sue informazioni provengono da una fonte che lavora nella colonia penale artica dove Navalny è morto venerdì.

Le accuse a Putin

La vedova, Yulia Navalnaya, aveva accusato il presidente russo di aver ucciso il marito, sostenendo che fosse stato avvelenato con l’agente nervino Novichok, già utilizzato contro di lui nel 2020. La famiglia dell’attivista ha inoltre denunciato che le autorità russe stanno cercando di coprire l’assassinio rifiutandosi di rilasciare il suo corpo. Osechkin ha tuttavia spiegato al quotidiano inglese che le autorità di Mosca avrebbero potuto uccidere Navalny in qualsiasi modo desiderassero, aggiungendo che il giorno prima del decesso, il 47enne è stato costretto a trascorrere dalle due alle quattro ore in uno spazio di isolamento all’aperto, dove la temperatura poteva scendere fino a -27°C.

Le ipotesi della morte

Credo che abbiano distrutto il suo corpo tenendolo fuori al freddo per molto tempo e rallentando la circolazione sanguigna al minimo” ha dichiarato Osechkin “E poi diventa molto facile uccidere qualcuno, in pochi secondi, se l’operatore ha una certa esperienza in questo campo“. L’ipotesi del pugno al cuore sarebbe coerente con la volontà di non lasciare indizi sulla causa della morte. Ad oggi Mosca non ha fornito alcuna indicazione chiara sul decesso, confermando la tesi della “sindrome da morte improvvisa“.