> > E' morto Gino Santercole, autore dei successi di Celentano

E' morto Gino Santercole, autore dei successi di Celentano

gino santercole

Si è spento uno dei membri del Clan di Celentano, il paroliere Gino Santercole morto a Roma a 77 anni

Lutto nel mondo dellla musica e, in particolare, per Adriano Celentano. E’ scomparso un cantautore di grande spessore, Gino Santercole, noto non solo per essere il nipote del molleggiato ma anche per essere stato il suo paroliere, autore di brani storici come ‘Una carezza in un pugno”. Santercole si è spento all’età di 77 anni nella sua casa di Roma: anarchico e caratterizzato da una vita non certo facile e particolarmente tormentata, era nipote di Celentano pur avendo soltanto due anni in meno di lui; ma non solo perchè dopo le nozze con la sorella di Claudia Mori è diventato anche suo cognato.

Gino Santercole, la vita tormentata dell’artista

Nato nel 1940 a Milano e figlio della sorella di Celentano, Rosa, è considerato uno dei ragazzi del club di Adriano essendo cresciuto nella famosa via Gluck; suo padre è morto quando era solo un bambino e, nei mesi successivi, è stato trasferito in collegio per poi iniziare a lavorare seguendo le orme dello zio, da orologiaio. Il debutto nel mondo della musica avviene proprio con lo zio iniziando con i Rock Boys e passando poi ai Ribelli. Il clan prende forma tanto che negli anni seguenti diventerà a tutti gli effetti un’etichetta musicale chiamata il Clan Celentano, con Santercole alla chitarra ed altri artisti di grande spessore tra i quali Don Backy e Ricky Gianco.

Il debutto da solista e la depressione

E’ negli anni ’60 e precisamente nel 1964 che Santercole debutta da solista con il singolo Stella d’argento per poi esordire, due anni dopo, a Sanremo presentando Il ragazzo della via Gluck insieme a Celentano; il brano verrà immediatamente eliminato ma, dopo il Festival, conquisterà il pubblico diventando un vero successo. Sposa Anna Moroni, sorella di Claudia Mori, diventando di fatto il cognato di suo zio mentre nel 1968 esce il singolo Azzurro, brano scritto da Paolo Conte per il Molleggiato, sul cui lato b c’è Una carezza in un pugno, brano scritto proprio da Santercole e perfetto per la voce del Molleggiato. Tra le altre indimenticabili troviamo Un bimbo sul leone, Straordinariamente, Svalutation, che mostrano la bravua come autore di Santercole che, negli anni seguenti, decida di cimentarsi anche nel mondo del cinema lavorando con registi del calibro di Mario Monicelli, Dino Risi, Luigi Comencini. La separazione dalla moglie, l’allontanamento da Celentano e Claudia Mori e l’ombra della depressione lo porteranno ad allontanarssi per diversi anni dalle scene, tra sedute di psicoterapia e silenzio. Il ritorno è nel 1999 con una vera e propria riappacificazione in diretta televisiva con Adriano a Francamente me ne infischio; anche il matrimonio con Melù e la nascita di un figlio, chiamato proprio Adriano, lo aiuterà a ritrovare ottimismo e serenità.

Il ritorno sulle scene

Il gran ritorno sulle scene avviene nel 2014 quando Santercole pubblica l’album Voglio essere me. Un disco nel quale, ha raccontato in occasione della sua uscita, ha inserito stili differenti ma tutti legati alle sue radice. tra i brani è presente, con un nuovo testo, anche Cold Night Tonight da Yuppi Du e Il valzer di Zio Amedeo, un brano registrato in casa per mantenere la purezza della versione originale.

Le parole della moglie

Quella frase mi rimbomba in testa, ha rivelato la moglie Melù dopo la morte dell’artista: “Tu non sai cosa sta accadendo” mi ha detto confuso nella notte. E adesso io non riesco a concepire la mia vita senza di lui. Noi eravamo uguali, una persona sola, da quando ci siamo incontrati abbiamo vissuto ogni momento uniti. Non sono stati 45 anni ma 250, per intensità, e ancora ne avremmo voluti trascorrere insieme. Abbiamo sempre pensato che fosse meglio amarsi da vivi. Mio marito era un artista e forse è stato trattato da morto già troppo tempo fa”.