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Morto il boss Raffaele Ligato, reggente del clan Lubrano

Raffaele Ligato

La camorra perde uno dei suoi uomini più pericolosi: è morto dopo un ricovero d'urgenza il boss Raffaele Ligato, reggente del clan Lubrano

Era stato messo al carcere duro dopo l’ennesima sentenza passata in giudicato per un omicidio, è morto il boss di camorra Raffaele Ligato, reggente del clan Lubrano che nella Campania settentrionale spadroneggia ancora con i suoi loschi affari. Il 74enne capo clan campano dell’Agro Caleno era detenuto nel carcere milanese di Opera in regime di 41 bis. I media spiegano che Ligato stava scontando l’ergastolo ma era malato da tempo ai reni e nei giorni scorsi era stato trasferito d’urgenza presso la Quinta Divisione Medicina Protetta dell’ospedale Santi Paolo e Carlo di Milano

Morto il boss Raffaele Ligato, esequie private

Il boss originario di Pignataro Maggiore verrà sepolto nella sua città d’origine nei prossimi giorni ma il questore ha comunque negato esequie pubbliche. Ma chi era Raffaele Ligato? Semplicemente l’uomo che aveva scalato il clan Lubrano fondato dal capo clan Vicenzo arrivando a dare denominazione a doppio cognome al sodalizio criminale, Ligato-Lubrano appunto. Come aveva fatto? 

Il capo clan amico dei potenti Nuvoletta

Innanzitutto legandosi in un complicato gioco di matrimoni con il potentissimo clan Nuvoletta di Poggio Vallesana, il che aveva poi portato Ligato ad entrare in contatto anche con la mafia corelonese, visto che “don Lorenzo” Nuvoletta era stato “punciuto”, cioè affiliato ufficialmente anche alla mafia. La riprova? Quando si sposò Gaetano Lubrano, fratello del boss Vincenzo, al matrimonio avrebbero partecipato anche Totò Riina da latitante con Leoluca Bagarella e Pippo Calò. Le due famiglie camorriste hanno ancora gioco nell’Agro Caleno e nonostante numerose inchieste giudiziarie sono ancora attive in particolare nelle estorsioni e nel traffico di armi e stupefacenti, oltre ad avere un potente canale di riciclaggio con basi nel Basso Lazio.