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Il mostro di Marcinelle: violenze, omicidi e l'idea di una città sotterranea per bambini

mostro di Marcinelle

La cupa storia del mostro di Marcinelle parla di povere bambine rapite, violentate e poi uccise. L'idea era di rapire i bambini e portarli sotto terra.

Marc Dutroux

Ai giorni nostri se fai il nome di Marc Dutroux viene immediatamente in mente la lunga triste lista di bambine che vennero rapite, violentate e uccise da lui. Negli anni ’90 era conosciuto come “il mostro di Marcinelle” e tutt’ora la sua storia mette i brividi. L’infanzia di Marc non fu tra le migliori e probabilmente influì sui suoi problemi psichici. Nato a Ixelles, a Bruxelles, si trasferì presto con i suoi genitori in Burundi. Lì nacque suo fratello Johan, che anni dopo pose fine alle sue sofferenze da schizofrenico con il suicidio. Pochi anni dopo i genitori tornarono in Belgio e si separarono; Marc venne affidato alla mamma, per cui non aveva mai provato affetto. Iniziò a rubare motorini a 16 anni, per poi rivenderli. A 20 anni si sposò la prima volta con Francoise ed ebbe due figlie. Ma nemmeno il suo matrimonio andò bene e con la separazione lui ottenne l’affidamento delle bambine.

mostro di Marcinelle

L’inizio della fine

Marc Dutroux si sposò una seconda volta con Michèle Martin e da lei ebbe altri tre figli. Ma quello che nessuno poteva immaginare è che questa nuova unione avrebbe dato vita al mostro di Marcinelle. Marc e Michèle si trasferirono a Marcinelle e sembravano condurre una vita normale. Ma nel 1985 Marc venne arrestato perché rapì e violentò ben 5 ragazze, con un’età compresa tra gli 8 e i 15 anni, e una donna di 50 anni. Solo la donna riuscì a sfuggire dalle mani del mostro; raggiunse la polizia e lo denunciò. Ma il mostro di Marcinelle aveva una doppia faccia, che l’avrebbe salvato per tutta la vita. Venne arrestato e condannato nel 1989, ma degli 11 anni di reclusione ne fece solo 2 perché venne lasciato libero per buona condotta. Quella è stata solo l’esperienza apripista. Con la moglie e l’aiuto di altri complici, uscito dal carcere, si interessò alla pornografia e alla pedofilia e iniziò a entrare nel giro.

mostro di Marcinelle

Il mostro di Marcinelle

La pedopornografia divenne il motivo di guadagno di Marc e di sua moglie Michèle. Si può dire, infatti, che loro due messi insieme fossero “il mostro di Marcinelle”. Dal 1991 al 1995 arrivarono a guadagnare talmente tanto da permettersi 6 case, diverse macchine e altri lussi. Lui e la moglie realizzavano filmati amatoriali porno, dove loro stessi erano i protagonisti insieme a delle bambine che venivano di volta in volta rapite e violentate – alcune volte fino alla morte. Solo alcuni casi ci sono noti, come quello di Melissa, bambina di 8 anni rapita nel 1995. Con lei venne presa anche la compagna di giochi Julie ed entrambe vennero portate nelle cantine della casa di Marc e vennero usate per girare i filmati pedopornografici venduti da Marc e la moglie. Ma negli anni hanno rapito, violentato e ucciso tante bambine, perché i clienti protestavano se trovavano sempre le stesse bambine nei filmati e nella cantina.

mostro di Marcinelle

La pedofilia

La storia del mostro di Marcinelle e per forza di cose legata alla pedofilia, il che non scagiona i famosi clienti che si rivolgevano a Marc e Michèle. Un enorme giro di pedofili si rivolgeva a loro non solo per ottenere i filmati, ma anche per poter avere rapporti con le bambine. Dei rapporti che si svolgevano in maniera sempre più mostruosa: le bambine non venivano solo violentate, ma anche drogate e poi graffiate, torturate. Sui corpi delle bambine usate in questo modo – che spesso morivano di stenti e che Marc seppelliva in giardino – si sono trovate echimosi di ogni tipo e ferite profonde. Il caso del mostro di Marcinelle finì solo grazie a un errore commesso da Marc nel 1996, quando stava rapendo Laetitia. Mentre, infatti, cercava di tirare nel suo furgone bianco la giovane venne visto da un uomo che stava affacciato al balcone. L’uomo, per fortuna, ebbe il tempo di identificare il furgone e la targa e fece una segnalazione alla polizia. Quando la polizia fece irruzione in casa di Marc trovarono Laetitia e un’altra ragazzina di 12 anni, Sabine, legate in cantina.

mostro di Marcinelle

Il processo

Durante l’interrogatorio Marc parlò liberamente di ogni cosa e accusò, perciò, anche la moglie e Michel Lelievre, un loro complice che procurava i contatti con i clienti. Il processo è durato a lungo e solo nel 2004 si è arrivati a delle condanne: l’ergastolo per Marc Dutroux, 30 anni per Michèle Martin, 25 anni per Michel Lelievre. Ma, dopo solo 16 anni di reclusione, Michèle Martin è stata rilasciata. Ora ha l’obbligo di vivere in un convento e di non avvicinarsi mai alle famiglie delle bambine. Stupisce e spaventa, poi, un’affermazione fatta di recente da Marc Dutroux al suo avvocato difensore: pare che scelse scientemente la zona di Marcinelle perché il suo scopo era di sfruttare le miniere del posto. Voleva creare una città sotterranea dove nascondere tutti i bambini per il loro bene e la loro sicurezza. Fino alla fine il mostro di Marcinelle deve mostrare la sua follia e deve far venire i brividi a tutti i genitori del mondo. Un vero mostro, non come quelli delle favole.

(Fa ancora più effetto risentire questa storia ai giorni nostri, quante tante violenze ancora ci sconvolgono: “Stupra dottoressa di turno in guardia medica: arrestato 26enne“)