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La storia di Naomi Oni, aggredita con l'acido

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La storia di Naomi Oni, aggredita con l'acido dalla migliore amica perchè gelosa della sua pelle; oggi la ragazza racconta l'episodio

Naomi Oni è stata aggredita con l’acido nel Natale 2012, ma sono oggi – a distanza di molti anni – ha deciso di raccontare la sua storia. Ad aggredirla una persona da cui non si sarebbe mai aspettata una reazione del genere: la sua migliore amica. La motivazione ancora più strana dell’aggressore: la ragazza, infatti, era gelosa della pelle di Naomi e per punirla ha deciso di sfigurarla. Oggi Naomi Oni ha 25 anni e dopo anni di sofferenza ha deciso di raccontare la sua storia, sperando di poter portare conforto ad altre ragazze che si trovano nella sua condizione e che hanno vissuto la brutta disavventura dell’acido.

Naomi Oni, una storia di sofferenza

Naomi Oni è stata aggredita con l’acido dalla sua migliore amica che le ha sfigurato il volto. “Era gelosa della mia pelle“, la motivazione che la stessa Naomi, diversi anni dopo il fatto avvenuto nel Natale 2012, ha spiegato raccontando non senza dolore quello che le è accaduto. Naomi oggi ha 25 anni: quel Natale del 2012 la sua migliore amica l’ha aggredita con l’acido, nascosta da un niqab islamico. La gelosia per la pelle dell’amica l’ha portata ad un gesto estremo con cui Naomi farà i conti per tutta la vita. Una sofferenza e un dolore incolmabili che però non le impediscono di raccontare la sua storia.

L’aggressione da parte dell’amica l’ha lasciata sfigurata in volto e ha rischiato anche di portarle via la vista. “Era gelosa della mia pelle – ha spiegato Naomi – e ha voluto punirmi“. A cinque anni da quel tragico Natale del 2012, quando l’acido è entrato in contatto con il viso di Naomi devastandolo, Naomi ha voluto raccontare l’accaduto all’emittente inglese BBC. Tutta la verità su quell’incontro tra lei e l’amica, Mary Koyne, è stato narrato in una lunga intervista, affinchè possa essere da monito e da conforto per chi ha subito la stessa pena e lo stesso dolore.

Il racconto di Naomi Oni

Non riuscivo a capire – ha raccontato nell’intervista alla BBC – chi potesse odiarmi fino a desiderare la mia morte“. All’inizio Naomi Ori non pensava che fosse stata proprio Mary, l’amica di una vita, a compiere quel gesto estremo. Quel pomeriggio Naomi era uscita dal centro commerciale di Stratford, a est di Londra, e si era incamminata verso casa. Una donna, coperta da un niqab islamico, l’aveva seguita e poi le aveva riversato addosso l’acido. Dopo l’attacco Mary, toltasi il velo, aveva prestato soccorso alla vittima e si era dimostrata sconvolta per l’accaduto. La Polizia, intanto, stava già indagando sul colpevole ma non si aspettava che fosse proprio quell’amica tanto disperata per l’accaduto ad aver compiuto la tragica azione.

Qualcuno vestito di nero – ha spiegato Naomi – mi si è avvicinato e mi ha aggredito. Ho iniziato ad urlare, mi bruciava tutto“. Nonostante il dolore Naomi Oni è riuscita ad arrivare a casa, dove la madre l’ha trovata in quello stato devastante. Ad oggi ha subito due interventi chirurgici e ha rischiato di rimanere cieca. “Credevo che la mia pelle si stesse dissolvendo“, ha continuato a raccontare alla BBC. La Polizia ha proseguito le indagini, fino a scoprire che dietro quel niqab si nascondeva proprio Mary: sono state le telecamere di sicurezza a dire la verità. Oggi Mary sta scontando 12 anni di carcere. “Non posso credere – conclude Naomi – che sia vero“.