Argomenti trattati
All’indomani del ritrovamento di Nicola Tanturli, il bambino scomparso nei boschi del Mugello nella notte tra martedì 22 e mercoledì 23 giugno, rimangono alcuni interrogativi su cui le forze dell’ordine stanno indagando. Tra gli aspetti che gli agenti dei carabinieri stanno esaminando in queste ore infatti vi è il ritardo con cui i genitori hanno dato l’allarme, le tracce di sangue rinvenute sulla porta di casa e un analogo allontanamento avvenuto lo scorso anno e che ebbe come protagonista il fratello di Nicola. Nel frattempo il bambino è stato dimesso dall’ospedale pediatrico Meyer di Firenze e ora sta bene.
Nicola Tanturli, la ricostruzione della scomparsa del bambino
Al momento la procura sta approfondendo questi singoli dettagli, che potrebbero aiutare a comprendere le modalità con cui il piccolo Nicola si è allontanato da casa. Stando alla ricostruzione effettuata dalle forze dell’ordine infatti, nel pomeriggio di martedì il bambino si sarebbe fatto male e per questo motivo la madre lo avrebbe messo a letto già alle ore 19, sistemandolo nella camera matrimoniale dei genitori.
- LEGGI ANCHE: Bimbo scomparso e ritrovato nel Mugello, il padre del piccolo Nicola: “Sta bene ma ora pensiamo di cambiare vita”
Un paio di ore dopo il padre e la madre avrebbe cenato e portato a dormire l’altro figlio, per poi uscire di casa per andare a pascolare le capre. È stato una volta rientrati a casa verso mezzanotte che i genitori non avrebbero ritrovato Nicola nel letto, iniziando dunque a cercarlo con l’aiuto di alcuni amici.
Nicola Tanturli, i dubbi sulle tracce di sangue ritrovate sulla porta di casa
Non ritrovandolo nei boschi vicino casa, la famiglia ha contattato le forze dell’ordine soltanto alle nove della mattina seguente. I carabinieri si sono subito messi all’opera rinvenendo sulla porta di casa e sul pavimento delle tracce di sangue umano, sangue che tuttavia non è stato trovato nel letto dove Nicola ha dormito poche ore prima di uscire e avventurarsi nei boschi.
Nicola Tanturli, le parole del padre in merito alla scomparsa
Sulla scomparsa del bambino è intervenuto successivamente anche il padre Leonardo Tanturli, che ha dichiarato: “La porta era chiusa, non a chiave, ma era chiusa. Nicola ha voluto provare ad arrivare alla maniglia, ci è riuscito ed è uscito di casa. Così si è allontanato. Noi eravamo fuori, forse ci voleva venire a cercare“.
Altri dettagli sul percorso fatto dal piccolo arrivano dal comandante dei carabinieri Danilo Ciccarelli, che per primo lo ha soccorso una volta ritrovato: “L’erba non era schiacciata, la mia impressione è che lì non abbia passato la notte”.