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Nido di una cicogna su una chiesa: il prete costruisce trappola

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Una sfortunata cicogna decide di costruire il proprio nido sul campanile di una chiesa. Il prete infastidito costruisce una trappola per ucciderla. Forse il parroco si è dimenticato che la casa del Signore è per tutti.

Cicogna sfortunata

E’ proprio vero il proverbio che dice meglio nascere fortunati che ricchi. Una povera cicogna in Spagna nei pressi della Chiesa di Nostra Signora delle Angosce di Navalmoral è nata sfortunata. Ha deciso di fare il nido in cima al campanile della chiesa ma non ha fatto i conti con il parroco. Il campanile di cemento non viene rovinato dal nido ma il prete non la pensa così. Sono tanti i posti dove si costruiscono nidi per veder tornare le cicogne. Il prete infastidito dalla presenza costruisce personalmente la trappola per ucciderla.

Trappola di tortura

Costruisce un marchingegno con ferri lunghi appuntiti come coltelli. La trappola la pone in modo tale che la cicogna arrivando non possa vederla. Purtroppo così accade, la cicogna arrivando plana sopra alle lame appuntite e fa una morte atroce. Rimane infilzata e muore lentamente. Sul posto arrivano i pompieri che devono eliminare il nido e portare via il corpo dell’animale. Anche loro nel vedere la struttura di cemento e la posizione del nido confermano che non c’erano problemi per il nido. Si poteva anche evitare l’uccisione della cicogna e spostare il nido in altra posizione.

Protezione animali

Da tutti ci si può aspettare un gesto di violenza contro un essere umano ma non da un prete. Dio ha insegnato che bisogna amare e rispettare ogni essere umano. Forse questo testimone di Dio ha perso la lettura di qualche capitolo del Vangelo e della Bibbia. Il proverbio che dice che l’abito non fa il monaco fa al caso nostro. La PACMA associazione per la protezione degli animali ora vuole prendere provvedimenti. Vuole capire il perchè di tale gesto e di chi sono le responsabilità. Si sino rivolti al Vescovo ed al Municipio perchè secondo loro il parroco non ha agito da solo.

Cicogna la sua storia

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La cicogna bianca o cicogna europea è un uccello diffuso in Europa, Asia, Africa. Appartiene alla famiglia delle Ciconiidae. Grazie al suo piumaggio bianco e nero è inconfondibile. Ha lunghe zampe e lungo collo e becco. Il colore delle piume è prevalentemente bianco. Le piume remiganti delle ali nere. Le remiganti sono le piume importantissime per il volo. In un esemplare adulto il becco e le zampe sono di un rosso acceso. La cicogna bianca è un grande uccello. Dalla punta del becco alla punta della coda può misurare 110 cm. Ha un’apertura alare di 220 cm. Il peso è di 4 Kg. Il maschio solitamente è leggermente più grande della femmina. Già dai tempi dei Romani la cicogna nidificava sui tetti dei templi.

Cicogne in Italia

La colonia più grande e spontanea di cicogne si trova a Gela in Sicilia. Ci sono 38 coppie nidificanti e 80 pulcini. Sono tornate persino a Milano da dove mancavano dal 1600. Il nido hanno pensato bene di costruirlo sulla tangenziale ovest. La LIPU monitorizza il nido con delle telecamere. Sono nati dei pulcini che sono andati a svernare in Africa. Nel 2003 la LIPU di Rende collaborando con l’ENEL Calabria hanno ideato il progetto cicogna bianca. Sono state costruite 67 piattaforme artificiali sopra ai tralicci. 56 in provincia di Cosenza, 8 a Crotone e 3 a Catanzaro. Per prevenire la possibilità di folgorazione tutti i tralicci sono stati isolati. Dal 2003 al 2015 in Calabria sono nate circa 350 cicogne. Nel 2012 70 coppie hanno nidificato il Sicilia. Quando la coppia si incontra al nido emette un suono particolarissimo udibile anche a distanza.

La cicogna ed i simboli

La cicogna fin dall’antichità ha evocato forti significati simbolici. In primis l’amore coniugale, deriva dalla forte fedeltà che caratterizza questa specie. Un altro è la pietà verso i genitori. Quando diventano vecchi e non possono più provocarsi da mangiare i figli pensano a loro. Gli Egizi per questo portavano un grande rispetto a questi animali. Nel Medioevo e Rinascimento a Roma la moneta consolare riportava l’immagine della colomba insieme al busto della pietà. Il simbolo della longevità è evidenziato in Cina e Giappone. Fin dall’antichità venivano apprezzate perchè uccidevano i serpenti. Per questo motivo i Tessali in Grecia punivano con la morte chi le uccideva.

Comandamento “Non uccidere”

Questo è uno dei comandamenti di Gesù e vale a 360°. Anche a Lodi sul tetto della chiesa di Quartiano c’era un nido da 7 anni. Il nuovo parroco non sopportava la loro presenza e non ha pensato ad ucciderle. Ha chiamato degli operai ed il nido è stato riassemblato sopra al traliccio. Anche questa operazione non dovrebbe essere fatta specialmente se ci sono le uova nel nido ma almeno non sono state uccise. Gli uccelli in generale specialmente in città danno fastidio agli uomini. Purtroppo rovinano con i loro escrementi le macchine, sporcano le strade e possano portare malattie. Non per questo vanno uccisi. Come in tutte le cose ci dovrebbe essere i giusto equilibrio ma non è semplice se i Comuni non prendono provvedimenti. In conclusione non uccidiamo mai per risolvere i nostri problemi. Cerchiamo di trovare una soluzione si può convivere bene senza problemi. Ci vuole solo spirito di adattamento e pazienza. Forse il prete ne era in quel momento sprovvisto.