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Non tutti i vigliacchi sono fascisti, ma tutti i fascisti sono vigliacchi

Giuliano Castellino

Ecco a voi lo spessore dei fascisti dei nostri anni: bugiardi, impauriti, incapaci di sostenere le proprie idee, “infami” (come dicono loro) l’uno con l’altro e tristemente patetici.

La letteratura sulla fisionomica fascista è sempre la stessa ed è uno spasso che vale la pena proporre ogni volta perché chissà che una volta, una volta soltanto, si riesca a smutandare questo eroismo belante di camerati di casa nostra che sono leoni negli annunci e sui social e poi diventano vigliacchi ogni volta che vengono messi di fronte a una responsabilità, anche piccola, quanto basta per polverizzarsi nel solito disagio comico.

Allora, capiamoci: dicono i fascisti che le proteste per il Green pass siano l’occasione ideale per riuscire a uscire dalle fogne e provare a farsi notare, raccogliere qualche adepto e fingere di essere “dalla parte del popolo”. Non stupisce, fanno sempre così, poiché sono incapaci di partorire un’idea, una soluzione e una proposta su qualsiasi argomento semplicemente si ruzzolano nella protesta perché riescono così a compiere l’unico atto politico di cui sono capaci: menare le mani. Alle bestie viene l’acquolina in bocca ogni volta che fiutano l’occasione di diventare bestiali, del resto.

Quindi accade che Forza Nuova (un partito che in un Paese normale verrebbe preso sul serio non di più di quelli che si bardano per rievocare le giostre medievali) senta puzza di “dittatura sanitaria” e decida di infilarsi nella lotta promettendo di rovesciare il potere. Quanto possa risultare credibile un bolso nostalgico della dittatura che gridi contro la dittatura di una democrazia parlamentare è già evidente nei fatti ma che nella loro idea di “rovesciamento del potere” sia insita la voglia di guastare la democrazia è comunque sempre qualcosa che va preso sul serio. Comincia Giuliano Castellino che si fa vedere nelle piazze ad arringare la folla contro la dittatura del Green pass.

Castellino è un esponente di Forza Nuova che briga tutto il giorno per sembrare forte, arrabbiato e cattivo eppure viene beccato quasi subito allo stadio (ovviamente con il Green pass) per seguire la partita. Uno si immagina che in un’organizzazione così feroce e così compatta come vuol rivendersi Forza Nuova un Castellino traditore venga allontanato a calci ma i fascisti tra di loro si danno pacche sulle spalle per comportamenti che invece denunciano cavandosi gli occhi quando vengono praticati dagli altri. In fondo sono amici degli amici, come quei bei clan di mafia che valutano uno sgarro in base a chi lo compie.

Continuiamo. Arriva la fatidica protesta di Roma dello scorso 9 ottobre in cui i nostri prodi assaltano la sede della Cgil a Roma. Qualcuno si domanda cosa c’entri il sindacato e cosa c’entrino i lavoratori con le proteste al Green pass. La risposta è semplice: loro odiano i diritti,
innanzitutto, e il fascismo è iniziato proprio con gli assalti alle Camere del Lavoro. Corsi e ricorsi storici che qui da noi vengono presi spesso sottogamba per ignoranza o per malafede. Comunque accade che i nostri prodi assaltino la sede della Cgil, per loro è l’inizio della rivoluzione. Peccato che vengano beccati. Per la cronaca, i nostri geni sono talmente scaltri che hanno mandato su Facebook la diretta della loro impresa. Identificarli è durato il tempo di un clic. Geni.

Li arrestano. Ora immaginiamo i fan di Forza Nuova: si aspetteranno che i loro eroi si dichiarino prigionieri politici, qualcosa del genere. Insomma, sono tosti questi, no? E invece nel suo interrogatorio Lorenzo Franceschi (58enne di Arezzo pronto a “spaccare tutto” nei suoi social dover latra come un leone invecchiato male) dice di avere «usato il megafono per cercare di bloccare l’assalto al sindacato». Avete capito bene: il camerata Franceschi ha detto ai magistrati di essere stato a Roma per sgridare con il megafono i suoi amici cattivi e per invitarli a non fare cretinate. Un catechista, praticamente. Poi con grande leggerezza ha usato il suo partito (che dovrebbe essere la sua fede, a sentire loro) come uno zerbino dicendo che «Forza Nuova non è più operativa» (ah, vedi, nostalgici al cubo) e di avere preso contatti per la manifestazione tramite chat. Ma la bandiera di Forza Nuova, gli hanno chiesto i magistrati? «Ho portato con me una bandiera, ma è legittimo alle manifestazioni», risponde lui. Genio.

Ma la vigliaccheria più vigliacca è nella giustificazione di Franceschi (e dell’altro indagato Ursino, entrambi per devastazione, saccheggio e violenza e resistenza a pubblico ufficiale) sull’ingresso nella Cgil: «Siamo entrati solo per curiosità», risponde.

Chiaro? Ecco a voi lo spessore dei fascisti dei nostri anni: bugiardi, impauriti, incapaci di sostenere le proprie idee, “infami” (come dicono loro) l’uno con l’altro e tristemente patetici. Rimane la massima sempre attuale: non tutti i vigliacchi sono fascisti ma tutti i fascisti sono vigliacchi.