La Procura di Milano ha chiesto il giudizio immediato nei confronti di Alessandro Impagnatiello, accusato di aver ucciso la fidanzata incinta Giulia Tramontano il 27 maggio scorso a Senago, in provincia di Milano. Il gip Angela Minerva valuterà la richiesta.
Le indagini
Stando alle indagini condotte dai carabinieri e coordinate dal pm Alessia Menegazzo e dall’aggiunto Letizia Mannella, Alessandro Impagnatiello avrebbe ucciso la fidanzata con 37 coltellate. In seguito, avrebbe poi cercato di sbarazzarsi del corpo bruciandolo. Il cadavere è stato ritrovato quattro giorni dopo la scomparsa di Giulia Tramontano. Da ulteriori indagini è emerso che l’uomo avrebbe cercato di avvelenare la compagna e il feto che portava in grembo con un topicida nei mesi precedenti all’omicidio.
Le aggravanti
A Impagnatiello sono stati contestati l’omicidio aggravato dalla premeditazione, dalla crudeltà, dai futili motivi e dal rapporto di convivenza, e poi l’occultamento di cadavere e l’interruzione di gravidanza non consensuale.
L’aggravante delle crudeltà e della premeditazione sembrano rafforzate dal fatto che la 29enne, incinta di 7 mesi e morta dissanguata, era ancora viva dopo ogni coltellata.