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Omicidio Juana Loayza, Mirko Genco figlio di una vittima di femminicidio

Juana Loayza

Nell’ambito delle indagini sull’omicidio di Juana Loayza, è emerso che il carnefice Mirko Genco è figlio di una vittima di femminicidio.

Nel corso delle indagini condotte sull’omicidio di Juana Loayza, è emerso che il femminicida Mirko Genco è, a sua volta, figlio di una donna che è stata uccisa dal compagno violento.

Omicidio Juana Loayza, Mirko Genco figlio di una vittima di femminicidio

Nella mattinata di sabato 20 novembre, le forze dell’ordine hanno rinvenuto il corpo senza vita della 34enne Juana Cecilia Hazana Loayza. Il cadavere della donna, morta dopo essere stata sgozzata dall’ex fidanzato 24enne Mirko Genco, è stato recuperato in un parco di Reggio Emilia. Poco dopo il ritrovamento del corpo, per il femminicidio di Juana Loayza, le autorità hanno prontamente arrestato Genco che, durante l’interrogatorio, ha ammesso le proprie responsabilità

Nel corso delle indagini, inoltre, gli inquirenti hanno scoperto che lo stesso Mirko Genco, prima di trasformarsi in un femminicida, è stato figlio di una donna che stata uccisa dal compagno violento.

Mirko Genco figlio di una vittima di femminicidio: la storia di Alessia Della Pia

La madre di Mirko Genco, Alessia Della Pia, è stata una vittima di femminicidio: la donna, infatti, è stata assassinata dal suo ex convivente Mohammed Jella, un uomo di 30 anni e di origine tunisina, nel dicembre 2015. Al momento della sua morte, la madre di Mirko Genco aveva 39 anni.

A quanto si apprende, la morte di Alessia Della Pia è avvenuta in modo drammatico: la 39enne venne dapprima massacrata di botte dall’ex Mohammed Jella in prossimità dell’androne della sua abitazione, a Parma, per poi essere trascinata nella vasca da bagno situata in casa. La donna è morta per annegamento, dopo aver patito atroci sofferenze.

Nel momento in cui Mohammed Jella fu certo dell’avvenuto decesso, il cadavere di Alessia Della Pia venne nuovamente portato nell’androne.

Mirko Genco figlio di una vittima di femminicidio: l’arresto di Mohammed Jella

In seguito all’aggressione perpetrata ai danni dell’ex compagna, Mohammed Jella segnalò l’accaduto contattando il 118. Subito dopo aver dato l’allarme, l’uomo si diede alla fuga.

Trascorsi circa due anni di latitanza, tuttavia, Mohammed Jella venne rintracciato in Tunisia e venne arrestato nel suo Paese d’origine nel 2017.

Femminicidio Juana Loayza, il sit-in organizzato a Reggio Emilia

Per quanto riguarda la prematura scomparsa della 34enne Juana Loayza, invece, la comunità di Reggio Emilia è detta profondamente scossa dall’accaduto.

Sulla drammatica vicenda, è intervenuto il sindaco di Reggio Emilia, Luca Vecchi, che ha dichiarato: “Purtroppo, ancora una volta, siamo di fronte a un caso di femminicidio. L’Italia non può più ignorare questo grave problema, servono leggi più dure e controlli più stringenti”.

Tramite la sua pagina Facebook, inoltre, il primo cittadino ha diffuso la notizia relativa all’organizzazione di un “sit-in silenzioso” che si è tenuto nel pomeriggio di domenica 21 novembre. Il sit-in è partito alle ore 15:30 dal parcheggio della piscina di via Melato e si è diretto verso il parco in cui Juana Loayza è stata brutalmente assassinata dal suo ex.