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Omicidio Willy, la difesa dei fratelli Bianchi: "I testimoni erano ubriachi"

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I fratelli Bianchi hanno chiesto l'assoluzione per l'omicidio di Willy Monteiro Duarte: per i loro avvocati i testimoni non sono credibili

Marco e Gabriele Bianchi sono stati condannati rispettivamente a 23 e 21 anni di carcere per la terribile uccisione del giovane Willy Monteiro Duarte, avvenuta a Colleferro nella notte tra il 5 e il 6 settembre 2020. Nelle scorse ore la loro difesa ha proposto un’altra ipotesi a sorpresa per cercare in qualche modo di scagionarli.

Omicidio Willy: i fratelli Bianchi chiedono l’assoluzione

Gli avvocati dei fratelli Bianchi hanno chiesto l’assoluzione per l’omicidio. Secondo i loro legali, infatti, i tanti testimoni che si sono presentati in aula per testimoniare il terribile pestaggio subito da Willy non sarebbero attendibili. Il motivo di questa scarsa attendibilità da parte dei testimoni sarebbe perché questi ultim, al momento dell’aggressione, “erano ubriachi”, ma anche perchè sarebbero stati influenzati dai media. Questa la posizione dell’avvocato Vanina Zaru, secondo cui l’omicidio di Willy Monteiro può essere definito al massimo preterintenzionale.

La richiesta d’appello: le parole dell’avvocato

Il teatro dell’evento – specifica ancora l’avvocato dei fratelli Bianchi “È un luogo scarsamente illuminato e le persone chiamate a testimoniare sono giovani che alle tre e mezza di notte si trovavano nei luoghi della cosiddetta movida. Inoltre, i mass media hanno ingaggiato una vera caccia al mostro, identificando Marco Bianchi come un soggetto pericoloso, perverso, violento. Per questi motivi non è mai stata fatta chiarezza sulla reale dinamica dei fatti.”