Sei misure cautelari sono state emesse in seguito a un’indagine nel reparto di Oncologia medica dell’istituto Giovanni Paolo II di Bari. Le accuse sono: traffico di farmaci, intimidazioni e l’avvelenamento di un infermiere.
L’indagine
Nel corso dell’indagine condotta dal pm Ignazio Abbadessa avviata due anni fa per un episodio di furto è emersa la sconcertante realtà di un clima definito “intimidatorio”. L’operatrice allora accusata di furto, interrogata, aveva infatti rivelato alcuni strani movimenti che avvenivano nell’infermeria e nel deposito farmaci.
Le rivelazioni della donna avevano fatto partire i primi accertamenti e da lì erano cominciate le minacce tra cui intimidazioni come: “Sappiamo dove abiti, chi è la tua compagna e che sei un’infame come tua cognata, conosciamo tua madre e stai attenta a tua madre, che non ci vuole niente a farle del male.”
La donna ora non lavora più in quell’ospedale.
L’avvelenamento di un infermiere
Dalle indagini e dagli interrogatori sono emersi altri episodi inquietanti. Uno di questi è l’avvelenamento di un infermiere avvenuto nel 2019. L’uomo si sentì male dopo aver bevuto una tazza di tè. Ricoverato nel centro antiveleni riportò gravi danni e una disabilità permanente.
Il caso dell’avvelenamento non è mai stato chiarito.