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Ossa umane ritrovate a Modena, potrebbero essere di Paola Landini

Paola Landini

Ossa umane ritrovate a Modena, potrebbero essere di Paola Landini. I resti sono spuntati in una zona che nove anni fa fu teatro di un "cold case"

Ossa umane ritrovate a Modena, potrebbero essere quelle di Paola Landini, scomparsa nove anni fa proprio nella zona in cui, a Sassuolo, sono state ritrovate quelle ossa. E’ un’ipotesi che trova rispondenza in alcune coincidenze e dati tecnici, ma solo analisi accurate sul dna e successive comparazioni sui referti organici della donna potranno dare certezze. Lo storico narrato dai media locali dice che nella zona di calanchi vicino ad un poligono di tiro a Sassuolo gli uomini del Soccorso alpino e speleologico hanno trovato dei resti ossei umani. 

Ossa umane ritrovate a Modena, potrebbero essere di Paola Landini. Alla ricerca di Alessandro

Che ci facevano lì gli operatori del Saer? Cercavano un’altra persona: Alessandro Venturelli, il giovane sassuolese scomparso il 5 dicembre scorso in circostanze che avevano innescato anche un “giallo parallelo”, invero molto flebile in quanto a pista, su un omicida seriale attivo in zona o addirittura su una  psico setta. E cercando in una zona ricca di dirupi gli operatori hanno rinvenuto quelle ossa, che non possono essere di Alessandro per due motivi: primo, sono resti che ad un primo esame paiono appartenere ad un’epoca più remota di quella della scomparsa di Venturelli; secondo, da un esame di pelvi ed osso iliaco sarebbero ossa di donna

Ossa umane ritrovate a Modena, potrebbero essere di Paola Landini. Il “cold case”

Il che riconduce ad un altro “cold case” della zona: la scomparsa di Paola Landini. Della 44enne in questione si erano perse le tracce il 15 maggio del 2012, esattamente in quella stessa zona e in circostanze altrettanto misteriose. Paola viveva a Fiorano con il compagno, direttore in quegli anni del poligono attorno al quale ruotano le due vicende. 

Ossa umane ritrovate a Modena, potrebbero essere di Paola Landini. Tocca alla Scientifica

La sua auto venne ritrovata chiusa, con dentro gli effetti personali, il portafogli e due telefonini. Del secondo cellulare la famiglia di Paola non sapeva nulla. L’ipotesi, per ora retta solo dal grip investigativo della Squadra Mobile di Modena che ha allertato magistrato competente e colleghi della Scientifica per far luce sul caso, è che quelle siano le ossa proprio di Paola. Gialli simili sono stati risolti o quanto meno mondati dai dubbi che avevano innescato proprio con le analisi scientifiche sul dna delle ossa.