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'Pace fiscale' proposta da Salvini, Ruffini: "Agenzia delle Entrate non è un'entità belligerante"

Ruffini direttore agenzia delle Entrate risponde a Salvini

Secondo il ministro Salvini serve 'una pace fiscale per liberare milioni di italiani ostaggio da troppi anni dell'Agenzia delle Entrate'

Dopo ‘la pace fiscale’ auspicata dal vicepremier Matteo Salvini, le dichiarazioni del direttore dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione, sembrano proprio indirizzate indirettamente al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti

La pace fiscale auspicata da Salvini

Dopo la frase di Giorgia Meloni che un mese fa aveva equiparato il recupero dall’evasione dei piccoli commercianti al “pizzo di Stato”, nei giorni scorsi è stato Matteo Salvini a trattare di nuovo l’argomento con parole che in molti hanno giudicato inappropriate:

“Serve una grande e definitiva pace fiscale per liberare milioni di italiani ostaggio da troppi anni dell’Agenzia delle Entrate” ha infatti affermato pochi giorni fa. “Gli evasori totali per me possono andare in galera e si può buttare la chiave – ha poi aggiunto – ma se qualcuno ha un problema fino a 30mila euro che si trascina da anni, chiudiamo la questione. Gliene chiediamo una parte e azzeriamo tutto il resto”.

Le dichiarazioni di Ruffini

Una definizione, quella della ‘pace’ fiscale, che probabilmente il direttore dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione, Ernesto Maria Ruffini, non ha particolarmente apprezzato.

Il suo discorso durante l’evento ‘Facciamo semplice l’Italia” sembra infatti proprio una risposta indiretta alla dichiarazione del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti:

“Questo deve essere chiaro: il contrasto all’evasione non è volontà di perseguitare qualcuno. L’Agenzia è una amministrazione dello Stato, non un’entità belligerante” ha infatti affermato Ruffini.

“Lotta a evasione un fatto di giustizia’

“Un fatto di giustizia nei confronti di tutti coloro che – e sono la stragrande maggioranza – le tasse, anno dopo anno, le pagano, e le hanno pagate, sempre fino all’ultimo centesimo, anche a costo di sacrifici e nonostante l’innegabile elevata pressione fiscale”, ha poi aggiunto.

Ricordando infine che “L’azione dell’Agenzia non è da essa determinata, ma “nei modi e nei tempi che sono stabiliti sempre e soltanto dal legislatore”